Provate voi a gestire, in un qualsiasi campetto italiano, una normale e tradizionale partita di calcetto, mentre, sulle coste limitrofe al campo, premono masse di calciatori migranti sbarcati clandestinamente ad opera di scafisti senza scrupoli. Accoglierli? Impossibile. Lo spazio sarebbe poco. Rifiutarli? Impensabile. Siamo una squadra accogliente ed amante della pace. Sviluppare una possibile integrazione? Facile a dirsi ma quando cominciano a palleggiare sulla linea di confine, impazienti e scalpitanti, comprendi che si potrebbe sfiorare uno scontro tra civiltà. Allestire un campo profughi? Vi stazionerebbero per un poco e poi li ritroveremmo a vagare dietro le porte o nei pressi dell’area di rigore. I nostri politici, anche in questa occasione, hanno espresso pareri ed opinioni del tutto lontane da qualsiasi progettualità a lungo termine. Il risultato? Una partita votata al pareggio dove la mancanza di un risultato certo è stata la manifestazione palpabile del nostro eterno indecisionismo. Questa la cronaca di una partita condita di populismo, criptobuonismo e solidarietà.
Abel
Peròn: offre un’ottima prova di portierato
ricordando a tutti che la società argentina ospita folte discendenze italiane. Nobile.
Pacho:
Corre come fosse in salita sulla Marmolada ma ricorda a tutti quando superò
clandestinamente il confine messicano riuscendo a crearsi una famiglia negli
States. Commovente.
Pontrelli:
Vivacchia ma ricorda a tutti quando superò clandestinamente il confine
americano riuscendo a crearsi una famiglia a Città del Messico. Confuso.
Potino:
guarda a suo padre come ad un modello d’integrazione e così facendo scorda dove
sia, cosa faccia e soprattutto, il perché. Amnesico.
I
NON PERDENTI
Atto
Bergoglio: dimostra la generosità dei
martiri e la vecchiezza del suo Ordine religioso. Soffre e combatte. Lotta per
l’accoglienza o, comunque, per la tolleranza, chiedendo l’intervento delle più
alte istituzioni ovvero del mister. Delegante.
Max
Renzi: recita il suo vecchio ruolo di portiere.
Sviluppa un progetto di contenimento del fenomeno migratorio con la politica
del pugno di ferro nel guanto di velluto. Badogliano.
Poto
Bossi: imita l’inconcludenza del figlio pur
impegnandosi con maggior volontà. Rappresenta la pancia del popolo padano.
Lavoratore e tetragono. Ridente alle sole sagre del carroccio. Marmoreo.
Michele
Borghezio: Alcuni guizzi felici ma
episodici. Nessuno lo rimprovera anche perché chi è senza peccato….Negletto.
Davi:
snobba il problema migratorio concentrandosi esclusivamente sul fare. Inattaccabile.
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