martedì 29 aprile 2008

LA VITTORIA...VISTA DAI VINCITORI

Una grande vittoria da parte dei colorati che hanno rimontato una serie play - goff caratterizzata da infortuni e crisi di identità. La prima partita è stata caratterizzata da un clima di squadra surreale che ha portato alla clamorosa e ormai nota sconfitta. La seconda sfida è stata affrontata dai colorati forse più per orgoglio che per credo, mentre la vittoria di ieri sera è arrivata dopo una settimana densa di problematiche per la sicura assenza del nerboruto Angelo. I colorati, infatti, sono dovuti ricorrere al mercato di riparazione per sostiutire il loro centrale difensivo. Dopo lunghe ricerche di mercato la scelta è ricaduta sull'unico free agent: il Metz che, con le sue caratteristiche spiccatamente offensive, avrebbe potuto sbilanciare i già precari equilibri della squadra. Nonostante, la sua propensione all'attacco, ma soprattutto ai dribbling e ai passaggi - orizzontali - a centro campo che hanno messo a rischio seriamente la vittoria dei colorati, il Metz è riuscito a tenere egregiamente compatta la difesa aiutandosi anche con qualche fallo tattico. Di certo il Metz non voleva assolutamente perdere la chance del grande rilancio e così si è sacrificato in un ruolo non suo ma che, alla fine, ha occupato con grande autorità/autorevolezza. Una partita ricca di emozioni giocata su ritmi altissimi, risultato sempre in bilico. Un grande Mancio, schierato sulla sinistra, ha fronteggiato e fermato, ricorrendo a volte a maniere non sempre ortodosse, il Coco, la mente avversaria. Il Coco, trovata sbarrata la fascia sinistra si è allora lanciato in scorribande a destra ma anche in quel settore di campo è stato fermato spesso e volentieri da un disciplinato Leonardi. Fermata la mente i gialli hanno faticato a rifornire la loro punta. Lo Chef, quindi, altro non poteva fare che trasformarsi in assist-man per Atto, improvvisatosi Bomber con tre reti. Saltati i ruoli, un orgoglioso Simoncelli, ripreso platealmente da un agonizzante Max, si è lanciato in attacco cercando almeno la gloria personale. A questo punto i giochi erano fin troppo facili per i colorati che altro non facevano che lanciare la palla lunga, scavalcando uno stanco centrocampo avversario, affidandosi a 3B che riusciva a trasformare diverse palle goal. Sempre in vantaggio il match si è chiuso con un "puntone" di Mancini che, grazie ad una deviazione, insaccava il goal partita. Ritmo forse spezzettato da qualche fallo di troppo sul finale da parte dei colorati ma utili per fermare la rimonta avversaria. Sportivamente, i colorati, a recupero abbondantemente superato, hanno tenuto il campo con grande fair play lasciando ai gialli la decisione di decretare la fine delle ostilità che, forza maggiore, si sono interrotte, passati 10 minuti dalla fine del tempo regolamentare, per l'invasione di campo dei tifosi.



Da sottolineare la determinazione dello Chef nell'impedire l'ingresso allo stadio di potino che è stato costretto a guardare la partita da casa davanti ad un piatto di riso bianco dopo l'irriverente commento lasciato a fine della scorsa partita. SEGREGATO.

Post di simone

Partita del 28 Aprile - LA TELEFONATA

articolo dello CHEF

GIALLI - COLORATI 5 - 6

Si chiude con il match di ieri la trilogia o play off (o meglio play goff) tra Gialli e Colorati con lo stesso schieramento.
Vincono di misura i colorati, i gialli alle 21,30 in punto, non vogliono prenderne ATTO, e chiedono il riconteggio delle schede che si prolunga fino alle 21,35, ma il risultato non cambia.
I Colorati hanno vinto.
Non resta che espletare il mesto rito …….della telefonata ( VeltronRutelliana) ai vincitori per dirgli semplicemente HAI VINTO.
E cosi alle 22 il Max telefona al portiere Andrea, vorrebbe solo dirgli mestamente "Hai vinto", ma la sua natura lo trasporta e comincia un excursus sulla storia del calcetto partendo dal gioco della Pelota praticato dai Maya, Andrea sviene e dà forfait per i prossimi 3 lunedi.
A seguire Andrea Simoncelli, sa che non può sottrarrsi al rito, ma è così incazzato che invece della telefonata al MEZZ fa mandare un sms da dal fido LILLO, Il MEZZ risponde in un nanosecondo con sms così testuale "Lillo, io non sono il vagabondo, la prossima volta chiamo l'accalappiacani.......Attendo conferma"
A questo punto tocca al Cocco che deve chiamare Andrea Leonardi, compone il numero e gli risponde.... il silenzio, il Cocco dice, un po’ perplesso, “Andrea hai vinto”, poi spinto da un impeto professionale si lancia in una spiegazione su come è mutato il concetto filosofico di vittoria dal razionalismo fino al romanticismo, .....ma dall’altre parte del filo solo ostinato silenzio.
Ora tocca ad ATTO che deve chiamare a Mancini, a sorpresa gli risponde una fonia che dice "se volete prenotare un entrata a piedi pari premete il tasto 1, per una testata il tasto 2, per una gomitata nei denti il tasto 3", Atto chiude subito la comunicazione terrorizzato.
Ora tocca a me devo chiamare 3BI e ammettere che ha vinto, ma appena mi risponde, sapendo di essere in vantaggio, come al solito cerca di guadagnare tempo mettendomi in attesa e guadagnandoci anche con l’autoricarica.

E’ andata cosi i colorati passano al turno successivo (!), mentre i gialli vanno a casa, il match è stato bello, i colorati sempre avanti forti delle loro individualità e i gialli sempre inseguire forti della loro coralità (detto da me …), forse i gialli meritavano di +, ma il giudizio del campo ha parlato forte e chiaro.

PAGELLE oggi BIBLICHE

COLORATI

ANDREA, è una montagna troppo dura da scalare per gli avversari. GOLGOTA
MEZZ tiene la posizione, non sempre impeccabile, si aiuta martoriando l’attaccante avversario
di calci,spinte, sputi, gomitate, dita negli occhi, pizzicotti e frustate. CENTURIONE
ANDREA LEO non è giornata da fuochi d’artificio, allora si mette disciplinato al servizio della squadra. APOSTOLO
MANCIO sbaglia lo sbagliabile, poi nel momento decisivo, risorge e segna il gol più importante.
LAZZARO
3BI con i suoi contropiedi , regolarmente segnati, "apre" la partita in due MOSE’


GIALLI

MAX miracoleggia finchè può, para di piede, in tuffo e perfino di faccia.
L' UOMO di NAZARETH
ANDREA SIMONCELLI, combatte, ma questa volta soccombe di fronte a mosè
MAR ROSSO
COCCO cerca di costruire, ma gli riesce poco, spara fuori il primo tiro e prosegue cosi fino alla fine
(Falso) PROFETA
ATTO si moltiplica, oltre che difendere segna anche tre gol . PANI e PESCI
CHEF non mi giudico APOCRIFO


CHEf

lunedì 21 aprile 2008

La riscossa

Toccati nel'orgoglio, i colorati si sono finalmente ripresi la loro rivincita. Ad inizio partita Atto, capitano dei gialli, sicuro della vittoria, si è avvicinato agli avversari suggerendo di cambiare le formazioni ma solo un determinato Mancini ha impedito la disfatta morale dichiarandosi, e autoproclamandosi portavoce della squadra, pronto ad affrontare la partita di ritorno. La determinazione di un tonico Mancini ha infleunzato la squadra dei colorati che dopo venti minuti di stallo (partita sullo 0 - 0) è riuscita a rompere gli argini avversari portandosi avanti di 7 e ribadisco sette reti di vantaggio (7-0). Alle 21.15 la partita non aveva più nulla da raccontare e si mormora che dagli spalti un irriconoscente "Potino" abbia mestamente telefonato da miki's dicendo "mamma butta giù la pasta". In sala stampa, Valentina, tramontata la speranza di veder sfilare in parata il suo compagno, non ha trovato di meglio che rifugiarsi nella più banale scusa "non lo conosco" (sembra il gallo abbia cantato per tre volte) per poi pentirsi immediatamente dopo, considerata la buona prestazione del fantasista in giallo.
LA RISCOSSA
Giuste le pagelle...mi limito a dissentire solo su quella del max che poco poteva fare davanti alle furie avversarie.....solitario
Jesus.....neanche con un miracolo sono riuscito a logarmi.......quindi scrivo anch'io con l'account di poto

Partita del 21 aprile 2008. La disfatta di Caporetto

Colorati - Gialli 11-4

Colorati: Andrea, Angelo, Mancini, Leonardi, 3B
Gialli: Max, Atto, Simoncelli, Chef, Cocco

Dopo l'andata giocata 7 giorni fa, nel ritorno i Colorati hanno strapazzato i Gialli ribaltando il risultato e qualificandosi al turno successivo (?). Un'autentica disfatta per Max e compagni, iniziata dopo un colpo alla testa rimediato da Simoncelli in conseguenza di un duro scontro con il cabezon di Mancini, dimostratosi ancora più duro di quanto si pensava. Le successive ripetute pallonate in faccia beccate dal povero Andrea (uscito dal campo come Minchillo dopo il mitico match del 1984 contro Thomas Hearns) non hanno fatto altro che spianare la strada all'incontenibile 3B, abilissimo a sfruttare il rintronamento generale della difesa e di un Max che faceva quasi tenerezza nei suoi vani tentativi di non sfarfallare sulle invenzioni di Simo. Per il resto, ottima prestazione di Mancini (redivivo a 7 giorni dal blackout), Leonardi (addirittura prodigo di parole nello spogliatoio, avendo sentenziato un improbabile "Solo un super-Max ci ha impedito di dilagare": ma che partita ha visto, dato che Max ha fatto in tutto una sola parata?), Angelo e Andrea, portiere tornato ad essere una saracinesca. Dall'altra parte un pianto, aggravato dalla presenza in tribuna del figlio dello Chef (quasi pietoso al fischio finale nel consolare il padre in lacrime) e, soprattutto, di Hillary Sheredova Valentina, la fidanzata di un Cocco decisamente distratto dalla sua presenza e dissoluto come non mai: che figuraccia!

Pagelle (ancora cinematografiche, ma basate sui personaggi)

Colorati

Andrea. Non c'è stato niente da fare, arrivava dappertutto, con le sue dieci braccia. Il Doctor Octopus.
Angelo. Uomo d'ordine in difesa, mai in difficoltà e incorruttibile. Michael Clayton.
Mancini. vero trascinatore della squadra, con le sue movenze "delicate" e i tiri imprevedibili. Bulldozer.
Leonardi. Ha detto (incredibile: ha parlato due volte in una sera!) di voler riprendere a fumare: se gioca così, se lo può permettere. Borsalino.
3B. Anche questa sera ha portato la croce ma con molta delizia. Ribadita la metafora. Jesus Christ Superstar.

Gialli

Max. Ha toccato il pallone solo per raccoglierlo dal sacco. Gruviera.
Atto. Tanto sudore per nulla, in un inutile movimento perpetuo. Il diavolo della Tasmania.
Simoncelli. Alla fine sembrava Giommi al suo addio al celibato. Mescal (il messicano di Trinità).
Chef. Speriamo abbia fatto apposta a sbagliare tutti quei gol. Vittorio (il bomber di Amore, bugie e Calcetto).
Cocco. Poca sostanza e tanta distrazione, occhi solo per la sua bella. Il Celentano di Innamorato Pazzo.

(articolo di Coss-atto dall'account dello Chef perchè son suonato e non riesco ad usare il mio)

martedì 15 aprile 2008

Partita del 14 Aprile

GIALLI – COLORATI 11 - 9

GIALLI Max Andreasimoncelli Atto Cocco Chef
COLORATI Andrea(portiere) Andrealeonardi simo3bi Michele Angelo

Gran bella partita ieri sera sul verde del Ledimar, spalti gremiti e pubblico entusiasta dello spettacolo (!?). Gialli sempre avanti sostenuti da un gioco corale, grinta e corsa, i colorati sempre ad inseguire ad una incollatura con sprazzi di classe individuale.
Gara sempre in bilico, impreziosita da 3-4 gol spettacolari.
Risultato comunque giusto e ineccepibile, frutto di una migliore organizzazione di gioco e circolazione della palla.
NDR
Degli sconfitti non si è presentato nessuno nella cena postpartita ( neanche avessimo scommesso chi perde paga!!!). Vergogna.


PAGELLE (CINEMATOGRAFICHE)


COLORATI

ANDREA (PORTIERE):. Un paio di miracoli, ma non in quantità industriale come di consueto. Un paio di volte anche svagato.
CACCIATORE DI AQUILONI

ANGELO: spesso abbandonato in difesa, fa quello che può, spesso “balla” in mezzo a più avversari.
BILLY ELLIOT

ANDREA LEO appare e scompare. In una apparizione, firma un gran gol.
THE ILLUSIONIST

3BI oggi sia in attacco dove segna come al solito, che in difesa come centrale.
Canta e porta la croce.
JESUS CHRIST SUPERSTAR

MICHELE metà partita a vagare per il campo con lo sguardo vacuo e triste di un brasiliano ammalato di saudade, poi muta e si trasforma nel figlio (illegittimo) di Garrincha .
ALIEN

GIALLI

MAX parte bene con un grande intervento, poi inanella tre farfalle da paura. E’ esperto non si abbatte e cerca di dare il suo contributo nonostante la serata storta.
NON E’ UN PAESE PER VECCHI

ATTO corre, segna, recupera, contrasta. In forma.
IL marATTOneta.

ANDREA SIMO duella con chiunque entri nel suo saloon, e con chiunque vince. Spietato.
LA LEGGENDA DI JESSE JAMES


COCCO corre come SISSOCOCCO, segna e fa il regista (ci tiene) illuminato.
OTTO e MEZZO (un voto in più di stima per la nuova fidanzata )

CHEF fa il suo dovere ovvero segna. E anche un paio di assist.
TERMINATOR




Chef

giovedì 10 aprile 2008

Sono io il vero Chef

Sono io il vero Chef, non quello di prima, che ha fatto finta di confermare la sua maleducazione!
Va bene così, ed è anche vero che tutto quello che è stato scritto sul sito l'ho scritto io, anche i commenti con le firme degli altri!!!
SONO IO IL VERO CHEF!!!
L'UNICO, IL VERO CHEF!!!!!!
IO IO IO IO IO!!!
ragazzi, bisogna che imparate a registrarvi sul sito per commenti e/o articoli, ce la potete fare siete tutti grandicelli, altrimenti tutti i post, vengono attribuiti a me, che invece non scrivo dal giorno della creazione del blog.

Cosi non si capisce una mazza.

Se proprio non volete registrarvi, almeno siglate, ariticoli e commenti !!!

chef (quello vero)

mercoledì 9 aprile 2008

Partita di lunedì 07/04/08

Commento della partita sicuramente di giocatore della squadra vincente palesemente parziale! Il risultato non è certmante bugiardo in quanto chi è causa del suo mal pianga se stesso. La rimonta è stata merito dei colorati e demerito dei Gialli quindi risultato giusto! Anzi, con altri 5 minuti di partita sarebbe stato certo il pareggio se non addirittura la vittoria dei colorati.
Mancini si è giustamente affibbiato il 4,5 nonostante di gol nè abbia fatti altri; sengno inequivocabile che se in normale prestazione la sconfitta dei gialli sarebbe stata "ordinaria amministrazione!"

lunedì 7 aprile 2008

Partita del 7 aprile: 10-9 per i Gialli, ma il risultato è bugiardo...al contrario!

Gialli - Colorati 10-9
Gialli
Angelo 6+, la solita buona prestazione difensiva. Ordinato.
Galli 6+, sufficienza piena...ma da lui ci si aspetta di più. Ordinario.
Atto 6/7, per la corsa e la doppietta: non ha sparato a salve. Ordin-atto.
Leonardi 6,5, e con maggiore precisione era anche un 7! Riordinato.
Davide 7+, gol su gol in stile Ravanelli e Vieri. Straordinario.
Colorati
Simoncelli 6,5, difesa e folate offensive, spesso troppo solo dietro. Tenace.
Cocco 6,5, un Marcel alla francese, bei tiri e aperture di pregio. Tronista.
Mezz 6/7, a testa alta più del solito, con buoni risultati. Tonico.
Mancio 4/5, se l'è dato lui da solo, ed è stato generoso. Ipotonico.
Chef 6+, movimento in orizzontale e meno gol rispetto al suo standard. Teorico.
Risultato bugiardo: il 10-9 finale per i Gialli non rispetta i valori visti in campo. Basti dire che a 10' dalla fine, il team guidato dal solito (quasi) immarcabile Davide conduceva 9-4 e, se non fosse stato per un paio di contropiede da urlo gettati al vento da un insolitamente frettoloso e impreciso Andrea Leonardi, la partita si sarebbe chiusa con ben altro punteggio. Di difficile interpretazione la sconcertante prestazione di Mancini: primo tiro e gol...l'unica cosa che ha azzeccato nei 55'! Da menzionare l'incredibile gol di Davide dalla linea di fondo, il controllo sinistro-destro al volo di Atto con l'irripetibile tiro all'incrocio con in porta lo Chef, le bordate a fil di palo del Cocco e le inutili reti del Mezz. Da segnalare l'antisportività degli sconfitti, che non si sono presentati a Controcampo dopo il match (chi per andare al cinema e chi per andare a fare cinema...da protagonista "hard"!): vergogna!

giovedì 3 aprile 2008

Partita di Lunedì 31 Marzo

Colorati – Gialli 10- 8

Colorati

Max 8 Sosia

Simoncelli 6 Puntuale

Mezz 6 – Ordinato

Mancini 7 Sosia 2

3B 6,5 Bomber

Gialli

Andrea 6 Ha fatto di meglio

Atto 6,5 In condizione

Leo 6,5 In miglioramento

Chef 5,5 Fuori condizione

Rigu 5,5 Fuori (per 2-3 settimane).

Vittoria immeritata per 3B e compagni, raggiunta solo grazie ad una partenza fulminante (quasi irrimediabile lo 0-4 iniziale), ad un super Max e dall’infortunio muscolare a Rigu, arrivato proprio quando la rimonta stava prendendo forma (nulla ha potuto Gianluca Potino, sceso in campo in borghese a difendere, si fa per dire, la porta).

I giocatori

Pronti …… Via con i profili dei protagonisti.

TITOLARI

I senatori (anche d’età)

Massimo “MAX" Baronciani

Ruolo : Portiere.

Come non cominciare da lui, fondatore, nume tutelare, amministratore delegato, socio anziano e onorario, faro, di questa allegra combriccola di calcettari. Nonostante un’età che al lunedì sera consiglierebbe pantofole, vestaglia e la fiction di canale 5 (è un po’ il Ballotta della situazione. Con una differenza: Ballotta è molto più giovane di lui…il che è tutto dire!), lui almeno 2 volte al mese si presenta al calcetto, per misurarsi con portieri che potrebbero essere i suoi figli, e qualche volta, va detto, ancora riesce a fare la sua porca figura. Da due anni a questa parte ama indossare, nelle partite, la maglia di Dida, e non sappiamo come e perché le cose si colleghino, ma è un fatto che da quel esatto momento Dida ha iniziato il suo inarrestabile declino. Potere del Max !!!! Il mitico Max è in sé per sé la colonna portante del gruppo, l’uomo sulle cui spalle è gravata l’intera organizzazione fino al punto in cui tutti hanno pensato che sarebbe stato meglio alleggerirlo del peso…vista l’ormai manifesta incapacità senile gestionale. Ancora oggi, Max, quando si presenta in campo lasciando perdere pietose scuse per giustificare le sue reiterate assenze, è capace di prestazioni perfette alternate a bufale impressionanti. Ciò che ci manca di più, però, da quando si è abbandonato il campo grande, è il suo sbraitante “ATTENTI LI’ IN MEZZO”, urlato a sproposito, in ogni caso ed in ogni situazione, anche con il gioco nell’area avversaria: con il calcetto la specialità di Max sono diventate le uscite ammazzattaccanti, sullo stile dei celebri Harald Schumacher e Silvano Martina, che intorno agli anni ’80 tentarono di uccidere rispettivamente il francese Battiston e il buon vecchio caro Giancarlo Antognoni.

Somiglianza calcistica: Sentimenti IV (forse anche I ) o Dida (nel giorno del petardo)

Andrea “Guinnes” Simoncelli

Ruolo: Difensore centrale Conoscendo bene il mondo canino, grazie al suo fedele amico, il terribile mastino…Lillo…Andrea si appiccica all’uomo di punta dell’attacco avversario cominciando ad applicare il suo infallibile metodo fatto di spinte da dietro, ripetuti calcetti nelle caviglie e negli stinchi, ginocchiate nei reni, pizzicotti nel sedere, morsi sulla nuca e, soprattutto, il suo colpo prediletto: la panciata sull’uomo in corsa. Approfittando della protuberanza, il più volte nascosta dalle magliette extra large che è solito indossare, Andrea è bravissimo nell’interrompere la fuga del centravanti verso la porta col semplice movimento simile a quello che fanno le ballerine arabe note al mondo per la danza del ventre. Quando poi è in serata, Andrea si scatena pure in avanti, lasciando partire bordate imparabili dai 15 metri, anche se è possibile ipotizzare che, in realtà, il bersaglio non è la porta ma il suo avversario diretto: ogni metodo è buono per renderlo inoffensivo…

Somiglianza Calcistica: Montero

Michele “Troncon” Mancini

Ruolo : buttafuori. Giocatore pericoloso, ma davvero pericoloso, Mancio non fa differenze: per lui, il calcetto, il calcio, il rugby, il football americano e quello australiano sono la stessa cosa. Ma il vero problema è quando oltre a questi sport decide di traslare sul campo il rollerball. L’entrata in scivolata a gamba tesa e piedi uniti a martello è la sua specialità, ma non sono nemmeno disdegnati gli interventi diretti sulle ginocchia, tibie e peroni avversari in anticipo. Il bello è che, pur lasciando diversi cadaveri dietro di sé, chi si fa il più delle volte male è proprio lui, Michele stesso, capace forse di automenarsi per provare dal vivo gli effetti delle sue bastonate. Ma a salvaguardare la buona immagine di Michele ci sono da una parte la sua grande generosità e, dall’altra, la sua innata capacità autocritica, dote che gli permette ogni volta di ammettere serenamente i suoi errori, di non commetterli più e di affrontare con tranquillità di giudizio la “critica” altrui. Calcisticamente parlando, il suo sinistro è una specie di razza aliena, capace di produrre qualsiasi cosa, sia bombe all’incrocio, che rompere lampioni. Quando si lancia nelle sue serpentine, ricorda un simpatico incrocio tra Oriella Dorella e yoghi.

Somiglianza calcistica :Rocky Balboa

Marzo “Mezz” Cadeddu (difensore eclettico). Giocatore dalle lunghe leve, regista atipico, in genere parte palla al piede e…va…dove lo porta il cuore, insomma normalmente non passa la palla prima di avere raggiunto Via dell’Usignolo.

Sicuramente la cosa che gli viene meglio nel calcio è la vendita dei biglietti: è l’imprenditore della squadra. In tutte le situazioni, è in grado di effettuare in tempo reale un’analisi completa dei pro e contro di ogni suo movimento e delle repliche avversarie.

Utilitaristico fino al parossismo, ciò che conta per il Mezz è l’essenziale. E siccome nelle partite, come nella vita, per lui l’essenziale è vincere, quando capita che le cose vanno male o non comunque per il verso giusto ipotizzato a tavolino, Marco perde la trebisonda e comincia a tirare pallonate contro la recinzione e, peggio ancora, a darsi per battuto al 5’ del primo tempo sullo 0-1, afflosciando la sua prestazione e incaponendosi in stretti dribbling alla Garrincha fatti in tre metri quadrati contro quattro avversari. Da manuale sono i suoi commenti benevolo e incorraggianti a partita in corso,soprattutto verso i portieri, (TRE TIRI TRE GOL …vero max?? o ), così come è garantita la fredda sbrantolata nei confronti del capro espiatorio di turno. E’ uno dei giocatori più poliedrici, potendo interpretare diversi ruoli, dalla difesa, all’attacco per arrivare alla fase organizzativa, strappata con lucida crudeltà al “povero” Max.

Somiglianza calcistica : Zanetti Javier (e siamo buoni!!!)

Antonio “Atto” Astuti (difensore sin troppo laterale). E’ sin troppo facile rapportare il suo nomignolo a diversi aggettivi: spesso infortun-Atto (si illude di poter correre come un ragazzino a 45 anni), altre volte rintron-Atto (a causa delle pallonate ricevute in piena faccia), dal gioco varieg-Atto (il piede è talmente imprevedibile che non si può conoscere la traiettoria dei suoi tiri), a seconda dei momenti forsenn-Atto (i raptus agonistici ne contraddistinguono alcune prestazioni sbuffanti e con la bava alla bocca a inseguire inutilmente gli avversari che lo deridono facendo il torello), pure sfig-Atto (i pochi gesti tecnici che gli riescono o si concludono con tiri sul palo o con gol assolutamente ininfluenti sui risultati finali delle numerose sconfitte…), frequentemente distr-Atto (per la gioia degli attaccanti) e un po’ m-Atto (di solito è abbastanza tranquillo e sportivo ma quando gli arrivano i 3 minuti di follia all’anno si lamenta e si impunta come il pittore Ligabue). Da un punto di vista calcistico, la sua caratteristica principale è, salvo rari casi, quella di non tirare mai in porta: anche se si trova sulla riga con il portiere a terra e la palla sul destro, prova a passarla al compagno che, incredulo, non chiude in gol perché colto addirittura di sorpresa. Insomma, un grigio comportamento da difensore…maldestro.

Uno dei suoi classici nei momenti di forma (…?!?....), è il “pressing a fantasia”, quando preso da raptus, si lancia in pressing a casaccio su chiunque lontano o vicino, compagno, avversario o guardiano del Ledimar, caricando a testa bassa come un bue muschiato (o muschiATTO ??), con l’unico risultato di lasciare sguarnita la sua poszione e subire immancabilmente un’altra rete.

Somiglianza calcistica : Heinz o CossATTO

Domenico “Dom” Brigidi (difensore centrale con licenza di attaccare). Chi l’ha visto ?? ? I compagni stanno valutando di rivolgersi alla nota trasmissione per alimentare la speranza si ritrovarlo. Ai tempi in cui ancora giocava, si ricorda come un giocatore decisivo, abile nel contrastare e nel rilanciare. Per definirlo, basta un solo concetto: è tifoso del Torino. Con tutti gli annessi e connessi. Il Dom è uno dei pochi elementi che ancora fanno la differenza: difensore dal piede buono, dal fisico atletico e dalla risoluta proiezione offensiva, non ama perdere (visti i dispiaceri che gli arrivano dalla sua fede granata, spera almeno di rifarsi in prima persona) e trascina nelle docce tutte le situazioni rimaste irrisolte in campo, sia nel bene che nel male (anche se il lavoro, con i suoi turni particolari, sembra avere definitivamente minato il suo naturale feeling calcistico con Micky…). Ultimamente è poco presente o, meglio, si fa rivedere a cicli, comparendo ed apparendo a sorpresa nello spogliatoio quando nessuno si aspetterebbe di vederlo. Ha provato pure a fare l’allenatore, ma la fortuna non è stata dalla sua parte, finendo criticato, esonerato e esautorato da almeno la metà delle squadre amatoriali pesaresi. Ruolo Centrale di difesa

Somiglianza calcistica : Viera ( per portamento e soprattutto numero di presenze in campo) Comotto (per la fede)

Simone “Simo” Trebbi (attaccante solista). E’ il bello del team. Amatissimo dalle donne, da qualche tempo ha messo la testa a posto (ah ah ah ah…) viste le importanti scelte di vita che lo hanno portato a diventare fresco padre di famiglia. State pur certi che se una questione viene condivisa da tutti i componenti del gruppo, all’ultimo minuto si sente sullo sfondo una vocina che recita “perché questa decisione???”, rimettendo in discussione tutto. Calcisticamente parlando, Simo è indubbiamente un bomber di razza. Si potrebbe definire il classico attaccante che fa reparto da solo, nel senso che il primo pallone lo passa verso le 21,15 e per il secondo se ne parla il lunedì successivo: insomma, quando è in serata può appunto fare vincere, letteralmente, le partite da solo. Nel senso che è capace di provare a tirare da ogni posizione e dribblare tutti gli avversari, senza alzare la testa come se per lui fosse una questione personale da risolvere con un duello del far – west degno della sfida all’ “Ok Korral”. Le sue prestazioni sono memorabili pure per le drammatiche conseguenze che i colpi dei competitori hanno sulle sue delicate (!) membra, riducendolo speso a rotolarsi sul campo alla stregua di un bisonte ferito, oltre che per l’atteggiamento di grande lealtà sportiva nel momento di dover chiudere le partite: se vince si affretta a fare entrare in campo i giocatori della partita successiva, se perde comincia a caracollare sconfitto a mezz’ora dalla fine chiedendo “che ora è? Smettiamo?” oppure, approfitta di essere notoriamente riconosciuto come tachicardico, aumentando così le probabilità di un attacco improvviso quando è in vantaggio.

Somiglianza calcistica: Nedved (per le commedie) e Del Piero (per la bella faccina)

I Classici (figurativamente parlando)

Andrea “Leo” Leonardi (attaccante di manovra). Fratello d’arte, Andrea è un altro di quelli che, teoricamente, dovrebbero fare la differenza. Ma la teoria è una cosa, la pratica un’altra. Forse, tanto tanto tanto tempo fa Leo era in grado di stravolgere gli equilibri delle partite con le sue sgroppate, i suoi tiri fulminanti e le sue aperture illuminanti. Oggi, di tutto questo è rimasto ben poco, a sprazzi, e se la serata è quella storta allora può capitare di vedere Andrea fare anche 100-150 tiri in porta, da ogni parte del campo, senza mai inquadrare lo specchio. Ma se per caso imbrocca la serata giusta, allora tutto cambia e il suo apporto diventa importantissimo. Dotante di scatto bruciante e tiro secco, da quando ha smesso di fumare è alla ricerca di una condizione accettabile che lo riporti ai suoi fasti. Compagno ideale sotto l’aspetto colloquiale, non è uso scambiare molte parole, né durante il gioco (se non, indovinate un po’, qualche mugugno di frustrazione…) né dopo, per cui quando gli succedi di parlare per più di 15”, l’intero spogliatoio si azzittisce avendo afferrato la solennità del momento.

Somiglianza calcistica : Kakà (quando fumava), Zalayeta (da ex tabagista)

Marcello “Cocco” Buscaglia (difensore fantasioso). Sapiente organizzatore di gioco, spesso dalle sue lune dipendono le fortune della sua squadra. Nonostante una ormai ventennale militanza nel fantastico mondo del calcetto, si ostina con pervicacia a sostenere astrusi schemi di gioco, come il 2-2 che a calcetto in pratica equivale al famoso 5-5-5 di Oronzo Canà. Avvicinatosi al gruppo da “nemico” (era uno dei punti di forza della mitica squadra de “I Pianosi”, antagonista storica di innumerevoli sfide sul campo regolare finite talvolta a male parole), il Cocco si è calato alla perfezione nella parte di “Costruttore di gioco”, risultando molte volte uno degli elementi decisivi per la vittoria (e per la sconfitta quando non gira…). Noto ai più per la sua fama di “tombeur de femme”, non accusa il passare del tempo e grazie al suo fisico filiforme e asciutto (nonostante mangi come un bufalo e beva come Superciuk) corre ancora come un ventenne. D’altronde, è “costretto” a comportarsi come un ventenne pure al di fuori dal campo vista la sua professione (è insegnante) e la sua vita extra sportiva, impreziosita da frequentazioni che farebbero apparire un nonno il figlio dello Chef che ha 16 anni.

Somiglianza calcistica: Pirlo(a)

Paolo “Chef” Poto (secondo attaccante solista). E’ il manager rampante della compagnia. Autore di una fulminante carriera presso il gigante Telecom Italia (girando con la sua rossa auto aziendale crede di poter essere scambiato per Tronchetti Provera, solo che quest’ultimo guida una Ferrari e non una Punto…), prende questa come scusa per giustificare il suo perenne ritardo in sede di ritrovo ante match. Poi, sul campo si trasforma. Ovviamente a seconda dei casi. Anche lui dotato di una grande visione di gioco (…), se parte a testa bassa non lo ferma più nessuno e comincia a concludere e tirare da ogni angolo. Capita pure, raramente, che azzecchi dei gol straordinari ma nella media pur continuando ad essere considerato un bomber di razza, sarebbe forse meglio classificarlo come un attaccante dalle polveri bagnate dal tanto correre per così pochi risultati… E’ uso convivere tranquillamente con i compagni che sbagliano qualcosa o che non lo servono a puntino come da lui richiesto: il suo caratterino socievole, rasserenante e accomodante lo porta a tollerare prima e perdonare poi di buon grado le presunte mancanze altrui.

Somiglianza calcistica: Di Vaio (a star larghi)

I nuovi (senza garanzia)

Davide “Davi” Remedi (terzo attaccante solista). Attaccante di elevato impatto fisico, quando è in vena risulta praticamente immarcabile, facendo spesso vincere la sua squadra. Ha un concetto tutto suo della mobilità in campo che potremmo riassumere in “già siete in tre a correre, che bisogno c’è che corra anch’io ??”

Somiglianza calcistica : Bobo Vieri

Alberto “Rigu” Rigucci (difensore purissimo). Rientrato nel giro dello sport giocato da poco tempo, Rigu si è inserito subito nel gruppo grazie alla sua signorilità. Per quanto concerne la resa calcistica, abbiamo assistito ad un’alternanza di prestazioni tutto sommato più che accettabili ma contraddistinte, talvolta, da penose cadute fisiche, dovute a richieste eccessive ai suoi ossidati apparati muscolari per inseguire palle radenti e veloci (troppo veloci…per lui!). In campo è una sorta di arcigno Legrottaglie (nel suo periodo buio), mantiene la posizione e spazza senza fronzoli (vabbé…insomma…diciamocelo il difensore che tutti gli attaccanti sognano !!!)

Somiglianza calcistica : Legrottaglie (nel periodo oscuro, ma senza meches)

GLI ALTRI DELLA ROSA

Gli affezionati ( a cosa???)

Angelo “Clooney” Paci (difensore d’anticipo). Difensore arcigno ma molto corretto, Angelo è bravissimo nell’anticipare il suo avversario diretto ( e mancare il pallone, ma questo è un dettaglio). Non disdegna nemmeno le folate offensive (purtroppo) e, in genere, se timbra il cartellino del gol difficilmente la sua squadra perde: vuol dire che la giornata di grazie è arrivata.

Andrea (portiere). Chiamato solo quando gioca anche Max, Andrea è un ottimo portiere fra i pali quasi imbattibile. Qualche volta si azzarda a giocare palla al piede e in fondo in fondo se la cava anche lì. Certo, può eccedere nel dribbling, al punto che può capitare di vederlo provare a scartare pure se stesso…

Tommy (corridore). Trascinato a giocare con i quarantenni da Simone Trebbi, Tommy spesso si dimentica di aver a che fare con dei vecchietti e li soverchia con la sua esuberanza fisica. Il dato è però solo apparente, perché il giovincello corre molto per i primi 10’ minuti e poi si trascina per il campo come un Rivera a carriera finita!

Gianluca “mini Chef” Poto (difensore laterale a testa bassa). Da mascotte del gruppo (per la gioia del padre, costretto quindi a pagare “pizza e campo doppi”) ne è diventato parte integrante, facendosi rispettare in campo e dando però dimostrazione di essere ancora una “spina”, visto che anziché giocare a testa alta preferisce usare le sue lunghe leve per correre correre e correre… senza sapere verso dove…

I saltuari e gli Stagionali (stagionati anche)

Luca “Giordy” Giordano (uomo ovunque). Durante i lungi inverni pesaresi, il bagnino Giordy presta la sua atleticità al campo e quando può si fa trovare pronto per macinare chilometri e avversari contando sui suoi polmoni sproporzionati nei confronti del resto del fisico…

Pierpaolo “Pierpi” Gai (difensore puro). Strappato al suo ufficio che notoriamente lascia solo in caso di incendio, Pier si è Presentato in campo con tuta bianca più adatta ad un gelataio, e le mani coperte da un paio di guanti da minatore, ma in pochissimo tempo ha spazzato via ogni ironia e si è fatto rispettare meritandosi gli appellativi di CannaGai e Gaittuso: un difensore coi numeri (da commercialista!)

Luca Galli (difensore regista). Anche lui si fa trovare pronto d’estate, visto che durante l’inverno preferisce giocare con i professionisti amatoriali piuttosto che con noi miseri dilettanti. Poi, però, quando c’è, si fa sentire: eccome se si fa sentire!

Valerio (attaccante sbofonchiante). Partito come “titolare”, e dotato di un mancino rasoterra fulminante, nel tempo ha rarefatto le sue presenze e nessuno sa perché, visto che si dice che nessuno abbia mai sentito la sua voce se non per il continuo mugugno di sottofondo durante le partite…

Gianni “Vega” Bruzzesi (jolly). Portiere da sempre frustrato per aver dovuto sacrificare al ruolo il desiderio di poter correre in campo, Vega si rifà col calcetto, tramite fugaci apparizioni condite da buone prestazioni e da una dose sopportabile di sbrantolamenti.

Andrea “Polla” Bracci (attaccante). Anche lui si fa vedere qualche volta durante i mesi estivi, dato che per il resto della stagione si dà al calcio e al calcetto “serio”, fatto di punti e classifica. Quando però c’è, anche lui si fa notare!

Fabrizio “Fabri” Ferri (regista). Rientra nel novero dei giocatori veri (cioè quelli che non c’entrano niente con noi). Disponibile per la stagione estiva, è dotato di visione di gioco, e se si mette in testa di vincere e far vincere la sua squadra non ce n’è per nessuno.

Gli ex

Giulio “Pittbull” Balsamini (difensore grintoso). Costretto da guai fisici a dover smettere, prima di appendere le scarpette al chiodo ha provato a giocare anche in porta e pur di non mollare si dice abbia fatto domanda di assunzione come guardiano notturno del Ledimar.

Un encomiabile attaccamento alla squadra ed una mancanza che ancora oggi tutti noi sentiamo!

Andrea “la correttezza” Giommi (difensore scorretto). Ci voleva anche lui: in un gruppo dove tutti sono abbastanza onesti, leali e corretti i suoi sotterfugi pur di vincere facevano storia. Il lavoro e la sua comprensiva e rilassante dolce metà (!) l’hanno però allontanato dal terreno verde, avvicinandolo una volta di più ai pasticcini, con evidenti risultati di ormai irrimediabile sovrappeso!

Davide “patatine pai”(portiere). Come l’apparizione di una fulgida meteora, la sua indimenticabile stagione resterà per sempre nella nostra memoria, con le sue parate (poche), cappelle (tante) e, soprattutto, gli scatti d’irrefrenabile ira autolesionista. Il suo calcio ad un palo con conseguenti microfratture sparse, mascherato con stoica indifferenza al dolore fino a fine partita, rimarrà per sempre nella nostra memoria.

Uicky (portiere).

ll Buffon del calcetto (con la sua mole occupava tutta la porta) traslato in attacco nel campo grande, ove a qualche fortunato che passava lì intorno per caso capitò di sentire l’unica parola pronunciata in oltre tre anni di ostinato silenzio: uigoue.

Ragazzo dal carattere solare ed estroverso, qualche leggenda dice che un suo discorso con Andrea, amico di sempre, abbia raggiunto le 5 parole (però 2 erano “ciao”)

Presentazione del blog


Qui vogliamo parlare di noi, (ovvero soprattutto autoprenderci per il culo) e di una delle nostra più fedeli passioni: ILCALCETTO DEL LUNEDI’.

Il filo conduttore è l’ironia, e la regola è… che non ci sono regole, se non quella che è vietato offendersi.

Cominciamo i profili di gioco dei protagonisti, che ogni benedetto lunedì si incontrano nell’arena del Ledimar.

Ogni martedì Pagelle (temutissssssime come direbbero a Controcampo), commenti in libertà e statistiche aggiornate.