martedì 31 dicembre 2013

….21:29:59:00 (con un decimo di secondo di anticipo!) SALOMONICO PAREGGIO DI FINE ANNO……


Ebbene finisce così l’ultima partita del 2013 di cui lascio alla fantasia di chi legge formazioni e risultato finale perché tanto il nostro calcetto va comunque bene con tutti e tutto ed anche stasera ci ha insegnato qualcosa, ovvero: che se per qualcuno “…NON CI SONO CAZZI alle 9:30 precise devo andare via!” per omologhi altri invece “….ci sono ROTTURE DI COGLIONI”; ma, in ogni caso, significa anche che, a meno di seri ed improrogabili impegni, a calcetto si viene sempre e comunque posticipando l’impegno e/o l’appuntamento dopo o arrivandoci a cose iniziate.

E’ vero, da senatore quale sono (ho proprio qui davanti una “targa” datata 2001 in cui si legge che già da allora avevo visto l’alba di tutto!) non posso esimermi dallo scrivere l’ultimo Blog dell’Anno.

Un compito difficile dopo l’ultima ed emozionante sorpresa di “Occhio al Centro” dove si raccontano i primi 5 anni di “Calcetto Ledimar”.

Inizio pertanto con dovuti e sentiti ringraziamenti:

Grazie Max, per la tua prefazione di cui, senza il ritrovamento della “stele di rosetta” non avremmo potuto goderne contenuti ed emozioni.

Grazie Chef per la tua “insospettabile” vena poetica che lascia presagire che a Betlemme forse c’eri già stato?!

Grazie al Mister che ha fatto della convocazione un bramato sms!

Grazie ad Atto che come suo solito ha amalgamato il tutto.

Pertanto che dire?! Cosa altro non è stato detto!?

Ho pensato e ripensato….ed ho proprio preso spunto dalla domanda: cosa non c’è nel blog che comunque possa far parte della storia che ci ha portato fino a qui?!

Mi sono reso conto che potendo partire “dall’alba di tutto” ci sono tante cose futili ma importanti e viceversa che hanno scandito il lungo tempo trascorso.

Gli anni del calcio a Colombarone:

dove militava tra non un certo dott. Marchetti che dopo aver dato “dell’indesiderato” ad un non meglio identificato calciatore ebbe il privilegio di essere il primo ad azzoppare un esordiente Frecciarossa (o shinkansen che dir si voglia) che allora giovane geometra di cantiere gli operai chiamarono “ciclon” per alcune settimane (e chi è di Pesaro sa a cosa si riferivano!)

dove prima di tutti esordì un portiere già più anziano del nostro PPVM  che venne investito dell’appellativo di “Zopp” per la reale ed evidente caratteristica fisica!

dove si potevano ammirare passaggi ed assist di un grande Franco Spezi degni del miglior Baggio

dove si giocava anche sotto i diluvi estivi con il terreno pesantissimo diventando completamente marroni divertendosi a transitare nelle pozzanghere e nel fango  come un carrarmato in corsa cercando di inzaccherare i vari Scala e Venturelli che, come ballerine di classica, saltellavano in punta di piedi cercando di evitare le pozzanghere più profonde.

Le partite a Sant’Arcangelo contro i Carabinieri della Stazione “Destra del Porto” di Rimini quando si giocava in uno dei più bei campi mai praticati senza pagarlo perché i CC si sa sono i CC anche se li abbiamo sempre asfaltati!

Gli anni del calcio a Pozzo Alto

Dove ancora ci permettevamo di giocare sentendo il ticchettio dei tacchetti sul campo completamente gelato!

Come dimenticare Montegaudio

 e l’immagine del grande Giulio Balsamini che in preda a vere e proprie crisi di panico annunciava la calata degli Unni

Il famoso torneo (appunto del 2001!) dove dopo aver assistito al goal “più lungo” del mondo preso dal Max, ovvero un altissimo pallonetto tirato da metà campo in cui la sfera sembrava non arrivare mai a terra, abbiamo vergognosamente estorto il premio “fair play”!!

Poi le partite al campo da Rugby (o prima!? Bho!)

Dove fece primo capolino un promettente timido ragazzetto di nome Simone che quindi abbiamo inserito nel nostro “vivaio” e fatto crescere tra le ortiche per temprarne il carattere e che oggi infatti provoca numerosi pruriti tra i difensori che si avvicendano a contrastarlo.

I “Vecchioni”

I terzi tempi al “giardino dei tigli” dove mi ritrovavo spesso solo  in compagnia di tre diversi interpreti dell’arte di dentista di cui 2 vantavano le loro gesta ortodontiste (le famose “SS”) e nel contempo palesavano preoccupanti “brividi di stupore” quando il terzo (V) cercava in loro una qualche rassicurazione del suo operato.

Un rapido passaggio a Marotta per cui non è possibile non ricordare le sfide con la rappresentativa di cancellieri ed avvocati del Tribunale di Pesaro che a colpi di denunce, istanze, obiezioni, ordinanze, “mi oppongo!” appellativi di “terrone” da terrone ecc. si dividevano tra colpevolisti ed innocentisti all’interno della stessa squadra implodendo inesorabilmente!

Poi è cominciato il Calcetto Baratoff (fu Ledimar)

Ed arriviamo alla storia contemporanea.

Ecco un altro motivo per cui non potevo esimermi dallo scrivere questo blog di fine anno.

E nella storia contemporanea ho anche qui faticosamente cercato cose di noi che possibilmente esenti dal Blog ma che fanno comunque la storia del nostro calcetto.

Non c’è tutta l’epopea di Cristo Re che mi ha “investito” in tanti anni di terzo tempo dove era argomento monopolizzante e per il quale a volte ho perso di vista le mie diverse ed umili origini adolescenziali pensando: “ma io dove cazzo ero!??” poi mi ricordo che vengo da Villa San Martino e da adolescente frequentavo la Tombaccia nelle vicinanze della chiesa prima e via Buccari/Montenevoso poi dove conobbi la mia prima “scuffia” (si chiamava così ricordate?! Da cui “Scufiet!!” che ti urlavano gli amici) ed il grande ed unico nostro Max!! che all’epoca vendeva i suoi vestiti usati sul cofano anteriore di un inquietante  maggiolone a scacchi grigio/neri provocando NON pochi dubbi sul futuro di noi adolescenti.

Non ci sono i tanti voli di fantasia quando spesso, confidando sulle mondiali conoscenze e capacità organizzative della Esatour, abbiamo fantasticato sulla possibilità di organizzare partite e tornei all’estero con fantomatiche squadre nostre omologhe partendo dai fusi orari positivi (+h) fino alla linea di cambio data per poi proseguire seguendo quelli negativi (-h) raggiungendo infine le Americhe dove, in quella del Sud vi è la più alta concentrazione di mondiali vinti per singola squadra e la più proficua fabbrica di campioni a livello mondiale.

Non ci sono i Mondiali del 2006 in cui abbiamo visto scaramanticamente tutte le partite a casa mia tranne l’indimenticabile trasferta a Kaiserslautern contro gli Stati Uniti in 5 in una KA con trombe spaccatimpani e parrucche tricolore e la mitica semifinale di Dortmund contro la Germania per la quale il Mister ha acquisito su di me potere universale avendomici trascinato praticamente a “forza!” Grazie ancora Mez!

Non c’è l’epica finale, sempre vista a casa mia (ed in diretta dal Mister per selezionare i giocatori da poter eventualmente acquistare!), dove rimase proverbiale una frase dell’allora ancora single professor Cocco (a proposito congratulazioni per la piccola arrivata) che nella tensione dell’ultimo rigore tuono!: “se perdiamo…….domani li boccio tutti!!!” Scaricando così sulle generazioni future il peso di una eventuale sconfitta!

Non ci sono i discorsi di qualcuno di noi che pensa che siamo ancora in grado di battere una squadra di adolescenti nonché addirittura la Nazionale Femminile di Calcio (quella Maschile in effetti sarebbe un po’ troppo!) senza pensare che già alcuni hanno passato i 50 ed alcuni ne sono molto prossimi e che a questa età ogni anno non è che diventi più veloce! Ma non diventi neanche meno lento!

Questo è il bello! Questa è la magia!

Quella che non ci fa accorgere che comunque gli anni passano e che ne sono passati tanti, anzi molti, e che questo calcio poi calcetto sono diventati parte integrante della vita di tutti i giorni e di cui credo nessuno di noi può più farne a meno.

Orsù! Riprendiamo straordinariamente martedì 07 Gennaio 2014 in quanto lo sfidato Team delle Befane (tanto per chi pensa di battere anche quelle) ha detto che lunedì 06 ha degli impegni improrogabili.

Buon 2014 a tutti e…………..OCCHIO AL CENTRO!

martedì 24 dicembre 2013

Partita del 23 dicembre. Buon Natale

Non ci soffermeremo sulla partita, l'ennesima della recente serie a senso unico, con la differenza che, per una volta, il qui presente vice-cronista era dalla parte giusta.
Non entreremo nemmeno nel merito delle squadre, esercizio inutile in una atmosfera natalizia messa a dura prova dal ritrovato agonismo daegno di un gruppo di vecchie checche isteriche.
Siamo, appunto, a Natale, per cui, auguri a tutti, presenti, assenti e facenti parte della nostra storia, così tanto fulgidamente rinvangata grazie al book 2013, "Occhio al Centro".
Buon Natale, Mister Muss. Sì, abbiamo scritto muss, e non mousse (o mulk che dir si voglia). Per un lunedì che non hai potuto gustarla in quanto perdente, il tuo fantozziano tentativo di slinguare un cucchiaino di nascosto dal piattino di Rigo è stato davvero esilarante, per non dire penoso.
Buon Natale, PPVDM. Dopo che ti abbiamo lasciato a casa giovedì scorso, hai avuto la tua giusta rivalutazione. Non in campo però, dove sei stato sforacchiato impietosamente da un giovane con un quarto dei tuoi tanti, innumerevoli, anni.
Buon Natale, Miki Sakamoto. Che, dopo 5', già scuoti la testa dicendo "cosa giochiamo a fare" e poi fai la voce grossa nel ridicolo tentativo di rimonta svanito nel nulla.
Buon Natale, una volta Bravo Davi oggi diventato Povero Davi. Povero, povero Davi, incapace di segnare anche con il portiere avversario coricato e distratto per guardare l'orologio. Povero, povero Davi, che pur di uscire dal tunnel stai provando ogni lunedì ad applicare nuove regole personalizzate ad personam. Povero, povero Davi, che noi tutti sappiamo però che un giorno tornerai a far vedere i sorci verdi a noi, veri poveri, difensori. A meno che la metamorfosi del tuo ruolo non ti porti,
stabilmente, al centro della difesa e non più dell'attacco.
Buon Natale, Rigoletto. Sei ormai l'autentica prima scelta difensiva, sicurezza assoluta in tutte le situazioni in cui c'è da correre e ruspare e tu sei l'unico in grado di farlo. E il tuo terzo tempo è ormai leggenda.
Buon Natale, Frank. Dicono che te ne andrai al Chelsea, dove hanno bisogno del tuo talento da uomo decisivo nel momento decisivo. Certo, hai bisogno di raddrizzare un po' la schiena ma, a guarigione avvenuta, tornerai ad essere il fromboliere da forno a legna che tutti noi conosciamo.
Buon Natale, super BBBomBBBer. Ormai sai, quasi, solo vincere, e i tuoi gol fanno sempre più la differenza. La verità è che ti stai godendo il ritiro del caro vecchio Lillo, unico difensore in grado di contrastare, con la sua immensa pancia, il tuo strapotere fisico. Una curiosità, però, ce la dovrai togliere? Perche l'austriaco? Ti piaccioni per caso i mercatini di Natale di Vienna, Salisburgo, Lienz, Klagenfurt e...Villach?
Buon Natale, Baloteddu. Giovane imberbe ragazzino, dopo il primo urlaccio di BBB che ti ha fatto all'improvviso diventare i capelli bianchi, hai anche smesso di fare colpi di tacco e leggiadri e inutili dribbling, dando spessore alla tua bella partita, condita da tanti gol ma, soprattutto, dall'encomiabile resistenza opposta ai tentativi di Miki Sakamoto di imporre su di te con la nota violenta violenza la sua proverbiale, pericolosa, esuberanza fisica.
Buon Natale, Macina. Ogni tanto sei con noi e, ne siamo convinti, con una maggiore continuità saresti sicuramente più efficace nel tuo diligente ruolo difensivo, senza subire i ripetuti assalti dell'appena nominato giovane Baloteddu.
Buon Natale, Massimone. Hai fatto bene, a non giocare, perchè tutti ti avremmo chiesto di spiegarci cosa volevi dire nel tuo allucinante prologo.
Buon Natale, Poto e Potino. Lo passerete a Betlemme, insieme, in famiglia, ma senza tortellini.
Buon Natale, Pontrellik. Vorremmo tutti vedere il tuo albero addobbato con i pupazzi a te tanto cari.
Buon Natale, Abel. Guarisci presto il tuo delicato ditino e riprenditi il tuo posto in porta, ci manchi.
Buon Natale, Angelo. Ma dove sei finito?
Buon Natale, Professo'. Adesso che sei diventato padre, cambierà la tua filosofia di vita...
E Buon Natale a tutti gli altri, che non staremo a nominare uno per uno, con un particolare saluto pieno di affetto e felicità a Lollo, per averti avuto ancora una volta con noi giovedì sera in attesa del tuo prossimo ritorno in campo: un bomber Maccarone come te ci vuole proprio, ti aspettiamo!!! 

domenica 22 dicembre 2013

Convocazioni 23 dicembre 2013

1. Teso per il derby
2. Mario, altrettanto teso per il derby
3. Il bomber dalle polveri bagnate
4. L'austriaco
5. Kick and extend
6. Barilla
7. Il vice dell' OdF
8. Il Toro delle Assicurazioni
9. Ppvdm
10. Frengo da Foggia

venerdì 20 dicembre 2013

Book 2013: "Occhio al centro"!!! La postfazione del Vice-tutto



Postfazione

E così, tocca a me chiudere questo BOOK, grande sorpresa del 2013.

Nato da un’idea del nostro pater familias, Massimo Baronciani. Che, non a caso, nel suo intervento di inizio volume, presentiamo, unico fra gli autori, nella sua veste ufficiale, bardato da portiere, immagine che passerà ai posteri. Il ringraziamento, quindi, va a lui, perché, ancora una volta, ha illuminato le nostre vite potendosi, non solo burocraticamente, concentrare sul calcetto (non avendo, forse, in pratica altro cui pensare…).
Ma, senza l’intervento dello Chef, conclamato caporedattore e autore non solo delle più belle cronache che abbiamo potuto leggere in questi anni ma, anche, dell’accurata selezione finale capace di “filtrare” dai 1.000 post, con l’aiuto del Max e del qui presente scriba, quelli veramente indimenticabili, tutto ciò non si sarebbe potuto realizzare e, perciò, bisognerà essergli eternamente grati: finalmente è riuscito a fare, meglio tardi che mai, un qualcosa di simpatico, impreziosito dalle deliziose “filologie” anno per anno. 
Che dire poi del nostro amato Mister? La sua efficienza teutonica è stata ancora una volta confermata allorché gli abbiamo chiesto, con tono perentorio, “Allora, questa introduzione al libro? L’hai finita o no?”. “Ma certo che no, e quando la scrivo con tutto quello che ho da fare per continuare a guadagnare milioni su milioni, chi le paga poi le tasse?”. “Sbrigati! Dobbiamo chiudere!!!”. “Ok, va bene”. Non ci crederete, ma, dopo nemmeno 10’, è arrivata la stesura del fantastico pezzo “Lunedì ci sei? Attendo conferma”.

Però, i veri protagonisti del BOOK siamo noi, siete voi, i giocatori, i calcettisti, che in questi sei anni indimenticabili hanno dato vita a quasi 300 fantastiche partite (mi permetto di dire…meno le ultime 3, visto che le ho perse tutte e tre subendo qualcosa come più o meno 50 gol). Proverò ad elencarli tutti, ma proprio tutti, consapevole che sicuramente qualcuno me lo dimenticherò: per questo, non solo mi perdonerete ma provvederete voi stessi a completare l’elenco, confermando ancora una volta che vince la squadra…
Un saluto a

Uichi, Andrea, Davidone, Steve Tont, Max, Abel, il sottoscratto, Rigu, Pontrellik, Mulino Bianco, Ravanelli, il Mister, Lillo, il Prof., Luca Galli, Nico, Andrea Giommi, il Dom, Giulio, L’Amaro Giuliano, Giulio Salvi, Lollo, Randi, Vega, Stefano Pioli, il Cognato, suo figlio, il nipote, Tommi, Simo, Davi, Chef, Frank Leonardi, Mikimoto Shinkansen, vero protagonista di almeno metà degli articoli, suo fratello alto bello e intelligente, suo cugino sveglio, Angelo Clooney, il Tronista, Marco Magi, il Toro dell’arena col sangue agli occhi, il fratello di Frank, l’altro fratello di Frank, l’esorcista Valerio, Diego Boccalini, Cristiano Ronaldo, Giacomino Soriani, l’amico di Simo che non ricordo come cazzo si chiama, il Fabbro, altro "caro amico", Mister Rosati,  Pier, Gianluca Potino, Claudio Baloteddu, tale Emanuele mi pare portato da Davi, Claudio Sandroni, Luca Giordano, Scala il finto dentista, Carlo Conti, Luciano Ligabue, Ligabue, Thoir, Andrea Agnelli, Matteo Renzi, Matteo Ricci, Dudù, il vero Lillo, il commissario Max, Andrea Blardone, la Betta Ferri, Tullio Depiscopo, Max Gazzè, Nek, Giorgia, Laura Pausini, Holland, Tevez, Pogba, Drogba, Dimitroglou, Polifemo, Alex Zanardi, Lillo & greg, Ficarra & Picone, Ale & Franz, Franco & Ciccio, Ciccio il nipote di Nonna Papera, Nonna Papera, Soldino, Dick Tracy, Superman, il pupazziere a noi noto, Napolitano, Roani, Perez, Curci, Bianchi, Diamanti, Niki Vendola, Maurizio Gasparri, Laura Boldrini, Beppe Grillo, Michael Mann, Manhunter, Hannibal Lecter, Pippi Calzelunghe, i Barbapapà, Toby Hooper, Nanni Moretti, Lamberto Bava, Checco Zalone, Chicco, Leo, il Conte, Luigi Luminati, Simona Spagnoli, Iniesta, Ibra, Gervinho, Pianic, Cerci, Maduro, Obama, Nigel, Fernando Alonso, Gascoigne, Lampard, Platini, Blatter, Burlando, Orlando, Ruggero Orlando, la Durlindana, la Spada nella Roccia, Maga Magò, il Mago Merlino, Harry Potter, Amelia la strega che ammalia, il Numero Uno, Rockerduck, Gambadilegno, L’Uomo Sabbia, L’Avvoltoio, il dr. Octopus, Goblin, i Goblin, Profondo Rosso, Taglialatela, la Tagliatella coi fagioli della Maria, Josè Mourinho, Fuente, il Fez, Foglia, Saro D’Urso, Sauro il pitbull socio di Giulio, Sauro Bronzini il responsabile tecnico di Farmacentro, Samuele Bersani, Pierluigi Bersani, Rosy Bindi, Zucchero Sugar Fornaciari, Jovanotti, Achille Occhetto, Taider, Frank Guarin, Honda, la modella degli slip Roberta, Nicole Kidman, la Sissia, Filippo, AD da licenziare in tronco, Luigi Bacchiani, Gianluigi Buffon, la Seredova, Francesca Schiavone, Adriano Panatta, Adriano l’ex socio di Luigi il barbiere, Luigi il barbiere, Tony Blair, Enrico Letta, Attila, Diego Abatantuono, Rombo di Tuono cioè Gigi Riva, Gigi Sica, altresì noto come “Il Guru”, Gigi D’Alessio, il Sacro Gral, la Tavola Rotonda, Erode, Eros l’autista di Farmacentro, Eros Ramazzotti, Rocco Siffredi, Rocco Tano cioè lui, Sara Simeoni, Luigi Magnini, Massimo Ambrosini, Marco Nappi, Leo Del Monte, Andrea Tentoni, il Gas, Gasperotto, Totò Di Natale, il Bentegodi, i Forconi, Romano Prodi, Felipe Melo, Snejder, Danielone, Trinità, Papa Francesco, Raul Castro, l’arbitro Mazzoleni, Marcella e Gianni Bella, Pupo e … non mi viene in mente più nessuno …


in rosso le aggiunte inserite on-line grazie al gruppo

Book 2013: "Occhio al centro"!!!. NOI SIAMO POESIA, la fantastica presentazione del nostro caporedattore



NOI SIAMO POESIA


Noi  siamo poesia.
Siamo poesia, quando vedi Abel nelle  notti di inverno imbacuccato in bicicletta con la borsa in precario equilibrio nel portapacchi .
Siamo poesia nella precisione cronometrica di Simo quando vince .
Siamo poesia nel  pallone scaraventato via dal  Mister quando perde.
Siamo poesia nei calcoli esoterici dei prossimi lunedi in cui giocherà di  Max.
Siamo poesia negli slalom , tipo treno deragliato, di Michele.
Siamo poesia nei silenzi di Andrea, e nei brontolii dello Chef.
Siamo poesia nello scalpiccio in pressing di Atto e nel  terzo tempo su angolo di Rigu.
Siamo poesia negli autoncitamenti immobili  di Bravo Davi .
Siamo poesia nelle docce  lampo e nei pupazzi di Fabio.
Siamo poesia nei tuffi di Steve Tont e soprattutto quando contro ogni legge fisica si rialza.
Siamo poesia nella partita dell’addio di Lillo.
Siamo poesia noi sei fissi nel terzo tempo a patatine e cicliste tra Kalle e Annalisa.
Siamo poesia in tutti quelli che passano e vanno e in tutti quelli che vengono e rimangono.

Book 2013: "Occhio al centro"!!! Lunedì ci sei? Attendo immediata conferma, parola del Mister




“Lunedì ci sei ? Attendo immediata conferma !”
E’ questo l’sms più atteso di tutta la settimana, più bramato di un invito a cena (e non solo…).da parte di Monica Bellucci. Non ci sono dubbi, un attesa che diventa preoccupazione allorché, per svariati motivi, le 5 magiche parole non arrivano puntuali il sabato mattina o il venerdì notte, preoccupazione che si tramuta in controsms di sollecito. Vero BBB ?
Questa si che è una soddisfazione: essere riusciti a soppiantare le struggenti, supplichevoli e mielose telefonate del Baronciani che, utilizzando lo 0721 XXXXX (notare il numero…chi ha occhi ed orecchi per intendere intenda…) per anni convocava i lunedicalcettistibaratoff al loro settimanale  impegno.
E l’sms è stato solo la prima delle innovazioni tecnologiche che il “new deal” prima mourinhiano, poi stramaccioniano ed ora mazzarriano ha inserito all’interno della squadra: dal blog alla pagina facebook; da 8/10 lettori a 154 membri della pagina ufficiale “Lunedi Calcetto Baratoff Pesaro” (dati del 10 dicembre 2013) con punte di visualizzazione di post impensabili fino ad ora ed ospiti internazionali (dalla Russia all’Ucraina ed all’Ungheria - chissà perché -, dal Brasile all’Inghilterra) che seguono le gesta settimanali del nostro amato ed unico fondatore, il burocrate della Provincia, senza il quale nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile, del suo fido pretoriano Italo Frecciarossa Mancini, dei suoi ventennali senatori a vita, il sottoscritto e Mr Pharmacist, e di seguito tutta la pletora di giocatori che nel corso dei decenni hanno calcato i campi di Pesaro facendoci compagnia tutti i sacrosanti lunedì (Natale, Pasqua e Ferragosto inclusi).
Un enorme ringraziamento a chi ha realizzato l’idea del blog, idea per la quale il nostro lunedì è diventato un happening che dura tutta la settimana, nell’attesa del commento alla partita, della narrazione mitologica del terzo tempo, della fotografia che ritrae i nostri eroi protagonisti sul campo e nel quotidiano e, soprattutto, nell’attesa

Il Book 2013: "Occhio al centro"!!! Lo strepitoso prologo del Fondatore



PROLOGO

Se davvero, come affermava Gabriel Garcia Marquez, la vita di un uomo non è composta da ciò che ha fatto, bensì da ciò che ricorda di aver fatto e da come lo ricorda, ebbene, è in questa visione un poco psicoanalitica, ma nondimeno suggestiva, che si è formata quest’idea di cristallizzare l’inarrestabile flusso del tempo, bloccandolo finalmente in un documento, una sorta di diario per soli iniziati, all’interno del quale, qualunque cosa si racconti, la si vede inserita in poche fondamentali dimensioni spazio - temporali, che sono sport ma, a dir la verità, anche qualcosa di più.
Un’ascissa ed una ordinata, entrambe bianche, dieci particelle verticali rispetto alle prime dimensioni, delle quali due pressoché ferme ed otto, in scambievole movimento, ed infine, il tempo, pressoché lo stesso, né espanso, né, tanto meno, compresso dove, insomma, governa più agilmente Isaac Newton che Albert Einstein.
Qualunque osservatore “C” esterno lo chiamerebbe calcetto e non avrebbe torto, in quanto è indubitabile che si tratti di una pratica ormai consolidatasi nella storia di questi ultimi anni, con proprie regole e consuetudini, che, qualcuno, con un colpo di vero genio, le aveva già immaginate trasferibili, mediante un accorto processo di miniaturizzazione (ancora la fisica!), dall’allora irraggiungibile mondo del calcio, luogo ancor oggi, nonostante tutto, metafisico e, parzialmente, ma solo parzialmente, traducibile, grazie alle vocianti e ben remunerate sibille evocate nell’antro dei cristalli liquidi domestici.
Noi che non siamo, però, osservatori “C” esterni, bensì particelle pienamente interne al sistema e, come direbbe qualunque insegnante di meccanica newtoniana, inerziali ad esso, ebbene, noi abbiamo il privilegio di vederla in un altro modo, che, non è detto essere il modo giusto, ma una prospettiva differente dalla quale osservare anche il mondo esterno.
Il nostro osservatore “C”, infatti, pur dotato di una visione per così dire obiettiva, proprio perché distante dalle dinamiche consumate dentro il sistema stesso, non potrà che ricavare, dalle innumerevoli osservazioni che il nostro laboratorio produce settimanalmente, una sensazione di palpabile ripetitività o, meglio, di stanca ritualità, almeno per chi algidamente osserva, trattandosi di un esperimento entro il quale si riproduce il meccanismo sconfitta/vittoria di alcune particelle rispetto alle altre, dove tutto ha un senso solamente dentro quelle linee bianche ed al termine del quale, il bilancio energetico è sempre il medesimo. Uguale il numero delle particelle che escono dal laboratorio, riscontrabile il tempo trascorso, inalterato il perimetro spaziale. Persino l’umore generale delle particelle, dopo i primi minuti dalla cessazione dell’evento, si stabilizza grazie alla seconda legge dell’entropia.
Ma è veramente tutto qui? Davvero, il senso di ciò che si è osservato risiede nella sola sensazione di chi ha assistito all’esperimento? Ebbene, siamo ipocritamente spiacenti, ma non è così. Ora, non intendiamo dire, con sin troppa disinvoltura, che il calcio od il calcetto, simili ma differenti come cugini di secondo grado, rappresentino la metafora della vita, però è un poco come se lo fossero, almeno per noi, che non vestiamo i panni dell’osservatore “C” esterno di prima. Perché, come nella vita, lì, ci diamo delle regole e dentro quel piccolo e verde contenitore, coltiviamo, come nella vita, appunto, una speranza, magari piccola, di vittoria.
Sappiamo di dover contare su noi stessi ma ci accorgiamo che senza gli altri non arriviamo da nessuna parte. Siamo all’interno di un disegno geometrico e cartesiano che ci fornisce quei limiti di cui abbiamo comunque bisogno e che altrimenti violeremmo, con tante piccole regole che desideriamo ardentemente che gli altri rispettino, lasciando che a noi, forse inconsciamente, sia dato, almeno una volta, l’infrangerle, pur di raggiungere quell’unica, vera sporca ultima meta, che esiste, ben salda, anche al di là dell’universo serale del lunedì. E poi c’è la Fortuna, la stessa della quale aveva terrore persino il Machiavelli, scienziato della politica ragionata, bestia nera di qualsivoglia Principe, intelligente o potente che fosse. Si, perché il destino, di cui la Fortuna è anima gemella, va accarezzato, magari blandito ma mai, dico mai, violentato. Perché nel calcetto ha la forma tonda del pallone, sfuggente, senza angoli, che per questo si fa beffe di quel quadrilatero con i suoi 90° così come degli schemi studiati a tavolino e di quelle, a volte patetiche strategie, tese a raccogliere i migliori lasciando i peggiori agli altri.
C’è una sorta di anarchica democrazia nel nostro calcetto,che a ben guardare diviene simbolo tangibile del quotidiano di molti di noi. Che dire, poi, del conflitto, elemento irrinunciabile dell’esistenza umana, seppur intiepidito da quell’incontestabile e ramificata amicizia che da tanti anni ci lega, ci avvince e che va ben oltre tutto questo. Insomma, il nostro calcio bonsai assomiglia un poco a quelle mature socialdemocrazie scandinave dove lo spirito individualista non divora il benessere collettivo e dove il senso del collettivo non inibisce l’individuo. C’è spazio per tutti e non è, credeteci, retorica. Vi è posto persino per la libertà di stampa, dove il blog, sorta di tabloid psicodrammaturgico, ricco di corriva ironia, agguanta come un falco le debolezze di tutti ma agglutina e rende coesa l’appartenenza di gruppo. Tutto questo finirà?
Abbiamo già invocata la legge dell’entropia che governa non il calcetto ma l’intero universo destinato all’equilibrio termico ed essa dice “sì”, ma è pur vero che ciò che abbiamo avuto non ce lo sottrarrà più nessuno, che ciò che abbiamo lo stiamo vivendo con intelligente volontà e quello che vorremo, continua ad essere allestito. Vi par poco? Allora, torniamo a questo preziosissimo documento cartaceo e forse antistorico, che vedrà però accrescere il suo valore con il sedimentarsi degli anni e che, come l’oro, arricchisce e luccica in ragione della sua preziosità.
Lo spazio verde nel quale ci muoviamo è piccolo ed il numero dei minuti in esso consumati è ad esso proporzionale ma l’energia che ne scaturisce è miracolosamente nucleare se si tiene conto della sua durata. Qualcosa ci dice che c’entri in qualche modo, il senso dell’amicizia, antica e rinnovata, che ha visto il passaggio di molti volti e il permanere di altri, dove siamo stati però capaci di gestire i cambiamenti, con un processo di adattamento che solamente gli organismi più duttili sanno mettere in campo.
Forse, perché abbiamo intuito che al di là della linea di porta vi sono uno spogliatoio, dove si consumano altri importanti riti, una cena settimanale, nel corso della quale i pensieri si rilassano in una quiete finalmente diversa, i contatti umani, sottile filo rosso che unisce giornate distanti, fatte di lavoro quotidiano e di densi impegni familiari. Nell’Enrico V di Shakespeare, il monarca chiamava a raccolta i suoi intimi, prima della battaglia, con il titolo di “felici pochi, schiera di fratelli”. Nulla di così drammatico, per carità, ma il sospetto di essere privilegiati, questo sì, persiste…

IL FONDATORE


giovedì 19 dicembre 2013

E' arrivata la serata!!!

Il posto ideale del Padre Fondatore, felice e contento come una Pasqua...anzi...un Natale!

martedì 17 dicembre 2013

LA SCOMPARSA DI BRAVODAVI - Partita del 16 dicembre 2013

C’erano avvisaglie inquietanti già da settimane, segnali inequivocabili, bastava avere la voglia di leggerli. Quell’essere che da oltre un mese gioca con noi sotto le spoglie di BravoDavi al secolo Ciro Immobile, non sappiamo chi o cosa sia, ma non è il nostro BravoDavi.   
Si, è  vero, come il reale  BravoDavi,  arriva puntuale alle 8,25 già cambiato, da’ le sue due pompatine di rito al pallone, gioca e corre poco, ma sicuramente non è lui, forse il suo gemello monozigoto, forse una essere geneticamente modificato,  forse un androide di ultima generazione, forse Stanislao Mulinsky in uno dei suoi più’ riusciti travestimenti, tutto quello che volete , ma non è Ciro, da ieri sera è certificato, nessun dubbio!!
Certo, come detto i sospetti giravano già  da oltre un mese, basti pensare a quando BravoDavi,  si è  fatto  mettere docilmente in difesa per ben due partite,  e poi da quanto tempo  non gli sentiamo citare una che una regola del calcetto anche piccola, insignificante, sconosciuta  o totalmente inventata, niente, neanche una , ma sopratutto erano  settimane che segnava poco o niente, nessuna traccia del pattugliatore delle aeree avversarie, dello squalo degli ultimi 10 metri, dell' O’rey di via del Giambellino, fino all’epilogo di ieri sera con zero gol, tranne una specie di autorete del portiere, mille tiri ai 4 angoli della palestra e un progressivo intristimento personale, fino alla catarsi in cui ruba la palla al compagno in contropiede e praticamente si rifugia alla bandierina come se fosse in difesa invece che in attacco.

Allora la domanda a questo punto  è….dove diavolo è finito BravoDavi??? è stato rapito dagli alieni? organizza i comizi di Renzi? è entrato nella giuria di Xfactor? accompagna Richard in via branca per fare gli auguri di Natale alle commesse? si è chiuso in casa a fare i biscotti di Natale in quantità industriale ? E’ fuggito ai Caraibi alle prime avvisaglie di freddo? 
Lunedi vedremo di capirci di più. 

La partita……avrete capito che la squadra di BravoDavi ha perso e con lui Atto  che, seppur in versione di bomber, inanella la 258esima sconfitta consecutiva, il vecchio Rigu meno efficace del solito, il povero Andrea che ha cantato (in silenzio) e portato la croce e infine il portierone portierissimo Steve Tont che ci ha seriamente provato a prenderle tutte o quasi ( soprattutto a me) . 
Di fronte Mister Mezzarri per niente scosso dai fischi del SanPaolo del giorno prima, Michele Machiavelli Mancini l’unico in grado di non capire neanche lui cosa vuol fare quando ha la palla tra i piedi, Simon3b che con rotula distorta si accomoda tra i pali, Pontrellik che si è dilettato ad abbattere Davi a suon di capocciate e lo scrivente. Risultato finale all’incirca 12 a 7, molto all’incirca ….

OHHH Giovedi cenona con sorpresona, chi non viene è……….

lunedì 16 dicembre 2013

Convocazioni 16 dicembre 2013

1. WM o CC
2. The oldest on planet earth
3. Heinz
4. ciruzzo...
5. Corinthia
6. Pot
7. Ntv
8. Riga
9. Leo
10. Pupazzi

sabato 14 dicembre 2013

Il quintetto della vergogna

14 dicembre. Per il calcetto del venerdì, organizzato da un altro gruppo di amici, il vicecronista si sente chiedere: "Ce la fai a trovare un po' di gente? Sai, molti non ci sono per cui se riuscisse a fare un'altra squadra, magari con i tuoi amici...". La mia risposta è stata: "Certo, mi hano dato la disponibilità, ci penso io". E così, il quintetto che non più tardi di un mese fa aveva brindato alla Fiera Mondiale del Turismo di Londra, si è ritrovato alle 20.30 sul vecchio campetto del Ledimar con queste riflessioni, colte nel dettaglio, una per una. Io, per di più parlando con l'organizzatore capo: "Sì, dai, potremmo anche provare la squadra dei miei amici contro gli altri...spero comunque che ne esca una partita equilibrata...sai, noi giochiamo insieme da anni, insomma, sai, siamo bravini, vabbè...vediamo in campo se è il caso oppure no...". Ciò era quanto dichiarato, questo invece quanto pensato: "Ho proprio bisogno di una bella vittoria dopo tre sconfitte alla Baratoff così umilianti!". Il nostro amato Mister: "E' vero che non siamo con il solito pallone ma se stiamo insieme ci divertiamo, facciamo gli schemi per il lunedì, ci alleniamo con gli sparring partner". Rigo: "Mi raccomando, eh, facciamo bene le squadre, stiamo attenti ed eventualmente se siamo troppo forti mischiamoci...". Miki: "Con la gente che non si conosce si è sempre un po' delicati...non sai mai come potrebbero reagire alle mie smazzolate...insomma, cautela e giochiamo in punta di piedi tanto li travolgiamo". Lo Chef, come sempre di poche efficaci parole: "Uccidiamoli!!!".
Risultato finale: 13-7 per i padroni di casa, che sembravano il miglior Barcellona di Guardiola, con il quintetto delle meraviglie al contrario letteralmente fatto a pezzi, asfaltato, deriso, miniaturizzato, impolverito, squassato, suonato, beffato...Un po' come la Juve col Gala, che le caramelle gliele ha infilate nel di dietro, Sanijder dixit. Fortuna che lunedì sera si torna alla Bartoff, contro i soliti vecchietti.

martedì 10 dicembre 2013

Partiamo da una premessa. Lunedì 2 dicembre 2013, al termine della consueta partita serale, l’affranto ed umiliato Max, con una quindicina di reti subite sul groppone viene accompagnato a casa da un luminescente Abel, a bordo di uno sgangheratissimo ed inquietante furgone ispirato all’estetica di “non aprite quella porta”, celebre horror di Tobi Hooper. Non si poteva non essere fermati dall’esterrefatta polstrada territoriale, sicura di trovare al suo interno carne umana macellata. Abel si ferma e ringhia contro Max per l’inspiegabile sfiga che questi, a parer suo, gli ha trasmesso. A detta di Pollock, una cosa simile non gli era mai capitata prima. Forse perché nemmeno la polizia aveva osato, sino a quella sera, affrontare una vettura tanto orripilante da evocare sinistri trasporti ai confini tra U.S.A. e Messico. In un modo o nell’altro Pollock e Sentimenti IV ce la fanno, forse perché il vetusto funzionario sbandiera una certa pubblica ufficialità che commuove i giovani ed inquieti agenti. LUNEDI’ SERA 9 DICEMBRE “THE MASSACRE” Sulla scia di “non aprite quella porta” il massacro iniziava sin dai primi secondi di gioco ed il quintetto Poto, Mancini, Atto, Abel e Davi, soccombeva senza speranza scivolando lungo il piano inclinato di un destino serale, già crudelmente segnato. Ha avuto ragione Atto quando negli spogliatoi affermava che le squadre non erano affatto squilibrate e la sconfitta è stata determinata da una cattiva impostazione psicologica e tattica. Max, Mez, Leonardi, Simo e Rigu, a loro volta, non hanno concesso spazio e respiro alcuno né, e questo è sì encomiabile, hanno riposato sugli allori, nemmeno quando l’esito della partita era da tempo al sicuro nel caveau della Baratoff. Questo è vero spirito sportivo, non scevro di autentico rispetto nei confronti dell’avversario.

Convocazioni 9 gennaio 2013 I 10 titolari pronti per una rivincita. ?

martedì 3 dicembre 2013

POST N. 1000!!! Partita del 2 dicembre: GHOSTBUSTER

Il nostro blog celebra il post n.1000!!! A quasi sei anni di distanza dall'inizio dell'avventura online, "Lunedì Calcetto" ha raggiunto lo straordinario traguardo dei 1.000 interventi. Lo fa nel giorno in cui, per il secondo lunedì consecutivo, non si è giocato. O meglio, la squadra dei GHOSTBUSTER formata dal Mister, Pupazzi, Bergoglio, Italo e Osvaldo ha dato la caccia tutta la sera ai fantasmi di Max (in porta con la sua controfigura immateriale), il sottoscratto vicecronista (non pervenuto), Rigo (pervenuto ma era meglio che non fosse pervenuto, strapazzato come è stato da Osvaldo), Chef (impalpabile, strano per uno come lui che, nel bene, e, soprattutto, nel male, si fa comunque sempre notare) e Davi (che credeva di dover stare in difesa mentre invece giocava in attacco, e quindi si è dato da fare per non segnare in nessuna occasione in cui avrebbe potuto farlo). 16-5 il punteggio finale e tutti a casa. Anzi, no, tutti a mangiare la pizza cotta, a puntate, col fornetto "Gennaro", al ristorante sovrastante. 

Convocazioni lunedì 2 dicembre

1. WM
2. Abel Zeltman
3. Fabio Pontrelli
4. Simone Trebbi
5. Antonio Astuti
6. Paolo Poto
7. Michele Mancini
8. Davide Remedi
9. Massimo Baronciani
10. Albertino Rigucci