lunedì 30 settembre 2013

Questa sera tutti in campo!

E non fate le femminucce...

Convocazioni lunedì 30 settembre

Convocazioni lunedì 30 settembre 2013


1. Mezzarri

2. La differenza

3. Luciano Ligabue

4. Petroccione...

5. Chinchulinas

6. Ciró marina (KR)

7. Southampton

8. Mal di schiena

9. Boattini

10. Potomac River

martedì 24 settembre 2013

LA DIFFERENZA



Il vizio come spesso succede sta’ nella composizione delle squadre, il dilemma è usuale quando ci si ritrova con un solo portiere, cui solo per ieri sera aggiungiamo la piccola incognita costituita dalla presenza di ben due giovani, Claudieddu e Gianlucapoto.
Le prime ipotesi lanciate da Atto vanno verso un fantasioso vecchi contro giovani, dove i giovani avrebbero avuto per contrappasso il vecchio Max in porta. Ipotesi bocciata da Balotrebbi con un mugugno e niente più, quindi si torna al vecchio assioma, una squadra un pochino più debole con il portiere e una squadra un pochino più forte senza portiere, perche’ si sa il portiere fa’ la differenza……………. Questo dicono i sacri testi mai scritti del calcetto e regolarmente liberamente interpretati da chiunque ne abbia voglia.

Quindi ne scaturiscono in maglia scura senza portiere Balotrebbi – Claudieddu Balotelleddu – io - GillATT – e udite udite il rientrante Pontrellik.
Invece in maglia bianca LA Differenza in porta, BravoDavi, Rigolino,Jeanluc e Andrea Fredy Leonardi.

risultATTO finale 13 – 8 per gli scuri ovvero quelli senza portiere.

Avendo diverse cose da fare, oltre che questa minchiata di blog, passerei rapidamente alle pagelle .

Bianchi :

MAX ( la differenza) al rientro negli spogliatoi c’è stato un improvvisato briefing, l’argomento era ….chi riesce a ricordarsi una sola, anche facile , parata di Max?? …….momento di concentrato silenzio, ma nessuno in effetti riesce a ricordarsene……..qualcuno cerca di alleviare la pena citando una leggera deviazione in angolo durante il riscaldamento……..ma insomma niente, si addiviene alla sentenza 13 tiri 13 gol. La differenza.

DAVI, non a caso privato del suffisso Bravo………..2° briefing della serata………chi riesce a ricordare un rientro in difesa di Davi ? Anche qui un assordante silenzio fa da eco alla risposta. Và detto però che qualcuno dei suoi gollettini li ha fatti.

FREDY possiamo solo ringraziarlo, come amico, per essere venuto a giocare nonostante il mal di schiena, quando gli abbiamo detto che eravamo in 9 nonostante i due figli di papa’ gia’ arruolati, come avversario per avere inquadrato la porta per la prima volta alle 21,28. Soffre stoicamente ( in silenzio, of course)

RIGO il suo ce lo mette ….(dove?) ma il tradimento dei compagni lo lascia solo contro gli assalti avversari.

JEAN LUC interessante il suo duello sulla fascia destra con l’altro giovane. In pratica su una fascia si andava a 100 all’ora, sull’altra a 10.

SCURI

GILLATT questa volta fà almeno due parate monstre alla Gillatt, poi infila anche un gol alla Tevezatt ed infine confeziona un assist alle CalleAtton. Cosa volere di più......(...magari un passaggio laterale ogni 150 lanci in the box...)

IO tre gol sui primi 4 poi …..nada de nada……....vorrà dire qualcosa?

FABIUS PONTRELLIK si ripresenta al campo dopo 3 mesi di assenza con una abbronzatura tale che al mare appena si avvicina a qualcuno, tutti gli dicono …..no grazie non mi serve niente…….a parte questo,prestazione alla Pontrelli, solido, attendo, con le capocciatone a respingere e la doccia fast and furios

CLAUDIEDDU BALOTELLEDDU, inizio timidino, poi cresce fino a segnare 4 degli ultimi 5 gol, con tanto di esultanza in faccia a nonno Max, che lo ha guardato con una faccia che diceva .......Giuda, ti ho visto crescre....... Protagonista.

Un ringraziamento particolare a Ligabue, grazie a lui, ieri sera nessun infortunio !!!

lunedì 23 settembre 2013

Convocazioni 23 settembre 2013

1. Antonio Astuti
2. Simone Trebbi
3. Paolo Poto
4. Gianluca Poto
5. Davide Remedi
6. Claudio Cadeddu
7. Alberto Rigucci
8. Max Baronciani
9. Fabio Pontrelli
10. Mister X

martedì 17 settembre 2013

Partita del 16 settembre. In campo: 6-6. Terzo tempo: Kalle-Miki's 10-0

Ok, togliamoci subito il dente. Terzo tempo senza storia: dopo la figuraccia di lunedì scorso, Kalle ha inflitto un pesante 10-0 agli storici rivali del Miki's Saloon. Per adesso si torna di buon grado alle origini, con tutte le differenze e le evoluzioni del caso, e, per il futuro, sia ad Artista chiuso che in generale, si vedrà, nel segno del rinnovamento e della ricerca di nuove soluzioni.
In pratica, tutto ciò che non è accaduto in campo. Detto che la partita è stata bellissima, una delle migliori degli ultimi tempi (finita con un rocambolesco ma giusto pareggio per 6-6), i dieci protagonisti hanno datto il meglio, o il peggio, a seconda dei punti di vista, per dimostrare che, gattopardianamente parlando, "tutto cambia perchè nulla cambi", cioè siamo sempre gli stessi "polli". E vediamone, uno ad uno, il perchè, senza tante inutili divisioni di squadre, visto l'equanime risultato finale.
Stefano. Un pachiderma insuperabile, come lo strepitoso portiere di "Pomi d'ottone e manici di scopa", indimenticato film di Dysneiana memoria. Con la sua mole ha occupato ogni spazio disponibile della porta, allungandosi in ogni angolo e parando tutto il parabile di ciò che gli è stato indirizzato. Che poi rialzarsi sia un problema ormai è risaputo: per le prossime volte, sarà ingaggagiata allo scopo la squadra di 500 persone (fra tecnici, ingegneri e operatori) che è stata capace di realizzare la ben più facile impresa di raddrizzare la Costa Crociere all'Isola del Giglio.
Abel. El gaucho è una sicurezza, le sue felpate, pur se un po' appesantite, movenze gli permettono cose che tutti noi pensavamo fossero per lui impossibili fino a pochi mesi fa. Anche di prendere gol che definire ingenui è dire poco.
Marco. Il mister ha provato ad orchestrare il gioco dei suoi provocando però i guai che proprio lui non vorrebbe che gli altri facessero con i cosìddetti "passaggi orizzontali", spesso preda dei predatori avversari. A dire il vero, però, un punto a suo favore sta nel non aver effettuato il mitico, e richiestissimo dai tifosi, "calcio della palla in tribuna" dopo aver incassato un gol di troppo. Segno dell'evidente crescita in onore del percorso parallelo che il suo mentore Mazzarri sta compiendo nell'amata Beneamata.
Antonio (autoritratto non autorizzato ad altri cronisti, please, ndr). Palla medica? Palla a rimbalzo controllato? Palla elastica? Palla prigioniera? Non importa: di qualunque tipo di palla si tratti l'importante è provare a fare il lancio "in the box", con la cocciutaggine di un mulo, inconsapevole che nel 99% dei casi i difensori avversari l'hanno capito e che nel restante 1% il lancio è scentrato come quello di un freesby impazzito.
Michele. Terminator. Conan il Barbaro. Attila, Flagello di Dio. Predator. Gengis Khan. It. Freccia Rossa. Transiberiano. Cassandra Crossing. TGv. Shinkansen. Speed. Speed 2. Autotreno. SUV. Rullo compressore. Basta così, siamo buoni: per una sera, tutti questi appellativi sono esagerati, anche se un paio di ginocchia che si sono incorciate alle sue sono pur sempre saltate...
Alberto. Che grande generosità: corsa, recuperi, difesa, autentiche immolazioni di fronte alle bordate degli avanti avversari, cuore, scarpe n. 48, culo, costole, ginocchia, faccia. Insomma, tutto quello che può servire ad ergere un muro invalicabile davanti al suo portiere. Poco importa, poi, se davanti all'altro portiere, insieme al suo degno compagno di reparto Antonio, anzichè segnare da pochi centimetri, comincia un patetico duetto terminato con pali, respinte, tironzoli, svirgolate e chi più ne ha più ne metta con il chiaro obiettivo di non fare gol per forza. Ma tant'è...   
Andrea. Il signor Franco Cesarini questa volta non è riuscito nel suo mortifero ruolo di uomo risolutore degli ultimi minuti, cozzando anche lui sulla munita difesa avversaria. L'unica parola che gli è uscita in tutta la serata è stata, a pochi minuti dalla fine, un "Fallo". Ma cosa voleva dire? "Ho fatto fallo"? "Ho subito fallo?". "Fallo" nel senso di "dai, forza, fallo!!!" indirizzato ad un suo compagno? "Fallo" nel senso imprecativo di "Cazzo!!!"?. Ve lo diciamo in tutta sincerità: non siamo riusciti a capirlo pur avendo provato ad approfondire la questione rientrando negli spogliatoi. Consigliamo al buon Leonardi un bel corso di comunicazione...
Paolo. Arrivando al campo, ha incontrato un amico che gli ha chiesto "Ma fai sempre il portiere?". Lui ha risposto, con sorrisetto beffardo da chissà quale bomber navigato: "No, ho cambiato ruolo, ora mi occupo di segnare, sono evoluto...". Beh, se lo stesso amico lo avesse visto mettere a lato da 1 cm a porta vuota avendo colpito il pallone di piatto con il tallone (sì, avete letto bene: di piatto col tallone, l'ha detto lui!), gli avrebbe sicuramente detto: "Paolo, sarà meglio che torni in porta". Cosa che facciamo anche noi, vista la possibile futura carenza di estremi difensori considerando che, due dei tre attualmente in rosa, sommano la bellezza di circa 174 anni.
Davide. E' bravo, Davi, è bravo veramente a segnare ad ispirare, passare, fare assist, e realizzare con freddezza i gol che servono a tenere a galla la sua squadra nei momenti difficili. Ma è anche bravo a non smentirsi mai nel prendere un gol a suo favore dicendo, nel silenzio assoluto, "è gol, l'hai sfiorata (rivolto al portiere su una rimessa laterale, ndr) con la punta del dito indice del guanto della mano sinistra, si è sentito benissimo, non puoi negare, è gol, è gol, è gol, uhaa, uhaa, nghè, nghè, gol, gol, gol!!!". D'altronde, la partita era troppo bella per correre il rischio di rovinarla opponendosi ad una simile, indubitabile, certezza.
Simone. L'altro attaccante non gli è da meno, implacabile sotto porta, abilissimo a servire ai compagni palloni da spingere dolcemente in rete e spietato al momento di segnare lui stesso. Certo, per un motivo o per l'altro, se la media dei falli a partita è di circa 10, la pecentuale dell'80% attribuibile a quelli da lui subiti è piuttosto alta ma in fondo se, poverino, è così delicato, leggero e cagionevole di salute da svolazzare come un fuscello su una spintarella appena accennata (a palla persa) che, probabilmente, neppure un fantasma avrebbe accusato, non è certo colpa sua.  


lunedì 16 settembre 2013

Convocazioni lunedì 16 settembre

1. Mezzarri
2. Velasquez
3. Nonno Steve
4. Cesarini
5. Io Racconto
6. Due gol al Catania
7. Attolino
8. Rimedio
9. Ortisei
10. Gurini

martedì 10 settembre 2013

Partita del 9 settembre. Poca partita e molto del resto...

Sulla Partita non vorrei dilungarmi se non per dire che sarebbe l’emblema di come perdere una partita gia vinta ….8 – 5 a 17 minuti dal termine, partita finita 12 -10. Finita la benzina ? finita la voglia ? braccino corto ? fate voi, ma di solito chi ha piu’ voglia di vincere vince. Per la scarna cronaca i perdenti sono Max – davi, Miguel più lokomotiv che mai, Mez e io, invece i vincenti sono Simo, Andrea Leonardi anche questa volta risorto alla fine , Rigu con scarpa antiscivolo, antipioggia, antigelo………..Atti con le sue 50 primavere, e Abel di fresco ritorno.


Sul terzo tempo non mi dilungo ne scrive Atto a parte, e direi che è più che sufficiente. Sottoscrivo in pieno il suo pensiero.

Invece vorrei DILUNGARMI sul vero evento della settimana , ovvero la CENA di SABATO PER i 50 anni suonati di ATTO

Ritrovo dalla Maria a Novilara alle 20.45, come per le partite della champions o il posticipo serale, stessa spiaggia stesso mare si potrebbe dire, ovvero lo stesso posto dove il caro Atto aveva festeggiato i 18 anni……….e già siamo ancora qui….direbbe vasco rossi.

Rispetto alla memorabile cena di 32 anni fa, diciamo che questa volta risultiamo decisamente piu’ civili, vuoi perché in gran parte è cambiata la truppa ( siamo in 3 a poter ricordare come andò nel 1981), vuoi perché 32 anni oltre a portarci qualche nostalgia, ci hanno portato anche un po’ saggezza ( …un po’ dai…mica tanta), vuoi per la massiccia presenza femminile che si sa’ finisce per contenere anche gli animi più “esuberanti”.

Comunque la Maria, ricordandosi benissimo la cena di 32 anni fa, e questa già la dice lunga, dove le sue mitiche tagliatelle, accompagnate da fette di prosciutto, in momenti di conviviale giubilo finirono un po’ ovunque compresi i commensali dei tavoli di tutta la sala, i quali proprio non si capisce perché non apprezzarono particolarmente la nostra esuberanza giovanile, prende cmq le sue precauzioni facendoci entrare dalla porta sul retro del locale, in sostanza entriamo dal bagno………

SI parte con la cena, Atto, per una volta viene strappato alla amata fascia e si piazza a capotavola, a scendere tutto il resto della truppa, Pier, Rigu, io, Mezzarri, Andrea Fredy Leonardi, Miguel, Lillo, Simo, Attino e addirittura Leonzio di Sicilia da Brescia ( grandissimo !!!), più o meno tutti con gentili, ( …?..) signore.

Da notare la posizione a tavola del Mister, in omaggio alla sua nostalgia della cortina di ferro, intrappolato, tra la Signora di Gyor e la Signora di Praga.

Arrivano le tagliatelle con i fagioli, silenzio parla la Maria, si potrebbe dire, i piatti in effetti parlano e i convenuti si ammutolisconono cominciando lo stretching mandibolare, qualcuno meno abituato alla nota specialità insiste fino quasi a leccare il piatto, a seguire piade, costolette, salsicce e cosi via, intanto ognuno lascia un pensiero in un quaderno in onore alla ricorrenza, chi scrive una cagata, chi un tema, chi si lancia in profondità insospettate, in un attimo passano due ore e arriva il momento del discorso………il codardo 50enne cerca di sottrarsi, implora che non finisca su FB ( ancora in effetti non ci è andato e questa ne converrete, è vera amicizia), poi di colpo, flute di prosecco alla mano, con il palloncino dei 50 aggrovigliato al polso, si lancia in un sentito discorso che parte dalla cena dell’81 fino ad oggi sui valori dell’amicizia e dell’amore.

Si levano applausi, brindisi, il tutto in una compostezza “imbarazzante”, né un rutto, ne’ una scoreggina ( nonostante i fagioli) , ne’ una fetta di salame lanciata con gioia a mò di dischetto volante, né un tappo di spumante mirato alla testa del coglione del tavolo vicino, ne’ un coltello o almeno una forchetta lanciato cosi tanto per….. Che dire…brutta cosa i 50 anni.

Arriviamo al regalo, dopo lunghe riunioni settimanali, e vista la sua nascente passione per la fotografia, si era addivenuti ad una macchina fotografica adeguata, dopo avere spaziato tra le idee più varie, ma tutte totalmente inattuabili e inutili rispetto al destinatario, come :

- un Tablet ( in pratica come regalare 50 sfumature di grigio ad una suora)
- Uno Smartphone (in pratica come regalare una paio di nike da footing ad un paraplegico)
- Un weekend x 2 ( in pratica visto che è in vacanza una settimana si e l’altra pure, come regalare un corso di cucina a Master Chef in persona)
- Un ciclo di massaggi ( sarebbe equivocabile)
- Una divisa da calcetto de luxe ( tanto i piedi rimanevano quelli ……...)

Quindi alla fine dopo autentici brain storming, siamo arrivati alla genialata della macchina fotografica, e qui vista la sincera espressione di stupore e apprezzamento al momento dello scartocciamento del pacco PENSIAMO di averla azzeccata……………………c’è solo stato un momento di sconcerto nel momento che ATTO con la macchina fotografica in mano, felice e sorridente afferma

-- che bella e poi pesa anche poco...........

SILENZIO in SALA ….sguardi costernati …lpi di tosse…….fino alla rivelazione………………….ecco magari se monti anche l’obiettivo pesa un FILINO di piu’…………………………GRANDE ATTO !!!

Alla fine tutti se ne vanno felici della bella serata, ma due più di tutti, il festeggiato ovviamente e la piccola Lilla Elisa che dopo aver puntato per tutta la sera il palloncino dei 50 anni se ne appropria e fila via con un sorriso da orecchio a orecchio.

Prossimo appuntamento tra 32 anni, quindi fatti 2conti :
chi ci sara' è fortunato
chi ci arriva senza badante è fortunatissimo
chi riesce a mangiare senza cannuccia un fenomeno di culo
chi non ci sara' berremo alla sua salute (....diciamo cosi....)

Cronaca di un accordo non più valido



"Il termine accordo può essere sinonimo di patto o convenzione tra più soggetti".

Questa la definizione WIKIPEDIA della parola "accordo".

Poi, ci mancherebbe altro, ogni accordo può essere ridiscusso, rivisitato, perchè no, annullato, se una delle parti non vi si riconosce più.

Certamente, però, qualsiasi passaggio va affrontato con un sereno e franco confronto (nel nome anche di reciproci "favori" fatti, a più riprese, in passato, e non sentendosi dire che "Stasera è meglio se ordinate la pizza...") che, senza che succeda nulla di male, può tranquillamente concludersi con un...disaccordo e, come si suol dire, amici come prima.

Ecco perchè, per quel che mi riguarda, quella di ieri sera è stata l'ultima volta che mi sono seduto al Miki's Saloon, visto che, se c'era da rivedere qualcosa, bastava parlarne, con serenità, prima.

PS - Ovviamente...amici, come prima.


lunedì 9 settembre 2013

Convocazioni lunedì 9 settembre

1.Mezzarri

2.Battilarda

3.Picasso

4.il 42enne...

5.il 50enne

6.Fred

7.Davi

8.Costoletta

9.Settembre nero

10.Piedi pari

mercoledì 4 settembre 2013

Partita del 2 settembre. Quando arbitro fischia, partita finita!!!

Una premessa: il capo-cronista, proprio la mattina di lunedì 2 settembre, ha pubblicato un post sulla sua, motivata, avversione al mese di settembre. Nei vari punti della dissertazione, non ha però annotato che una delle ulteriori cause di malumore era legata alla sua assenza alla partita serale e così siamo qui umilmente a sostituirlo con un breve resoconto, per di più con grave ritardo sui normali tempi di produzione dell’articolo. Invochiamo quindi il perdono dei lettori in nome dell’ormai senile età raggiunta, e, perciò, degna in ogni caso del rispetto che si deve, sempre, agli anziani.


Bando alle ciance: cronaca!

Bianchi: Sant’Angelo Galgano, il suo degno cognato (un po’ come il Benigni, o il Troisi, fate voi, di “Non ci resta che piangere”), (mezzo) Filippide, Re David, l’eroico guerriero ferito al costato.

Colorati: Mezzarri, Tevez (reintegrato al Manchester City dopo un lungo esilio e, per punizione, completamente rapato a zero e relegato in difesa), Anastatopulos, Giorgos Donis (a suo tempo detto il
Treno del Panathianaikos), Paulinho (declassato a tale personaggio, per altro più rispondente alla somiglianza, dopo la dipartita di Osvaldo).

Risultato finale: 11-10 per i Colorati.

Commento lapidario: Un mezzo furto. Siamo sinceri, più giusto il pari (e sarebbe andata comunque grassa...).

Commento un po’ più dettagliato: sempre avanti i Bianchi, trascinati da Re David e Filippide, con i Colorati che sono riusciti a non perdere troppo contatto grazie alla vena di Paulinho, prontissimo a sfruttare i graditi regali concessi dall’indifendibile difesa avversaria. Poi, sul finire, comincia il testa a testa e non appena i Colorati mettono il piede avanti, arrivano i puntualissimi ed implacabili conti alla rovescia, in ogni caso concordati, che arrivano sul più bello del filo dell’equilibrio, al rush finale con triplice fischio del temutissimo cronometro e immediato abbandono del campo, in stile improvvisa e inopinata brusca chiusura del sipario con afflosciamento dei colorati alla stregua dei giocatori gonfiabili di solito visibili al Nou Camp cui viene inopinatamente interrotta l’alimentazione gassosa. Come ai vecchi tempi.