mercoledì 4 settembre 2013

Partita del 2 settembre. Quando arbitro fischia, partita finita!!!

Una premessa: il capo-cronista, proprio la mattina di lunedì 2 settembre, ha pubblicato un post sulla sua, motivata, avversione al mese di settembre. Nei vari punti della dissertazione, non ha però annotato che una delle ulteriori cause di malumore era legata alla sua assenza alla partita serale e così siamo qui umilmente a sostituirlo con un breve resoconto, per di più con grave ritardo sui normali tempi di produzione dell’articolo. Invochiamo quindi il perdono dei lettori in nome dell’ormai senile età raggiunta, e, perciò, degna in ogni caso del rispetto che si deve, sempre, agli anziani.


Bando alle ciance: cronaca!

Bianchi: Sant’Angelo Galgano, il suo degno cognato (un po’ come il Benigni, o il Troisi, fate voi, di “Non ci resta che piangere”), (mezzo) Filippide, Re David, l’eroico guerriero ferito al costato.

Colorati: Mezzarri, Tevez (reintegrato al Manchester City dopo un lungo esilio e, per punizione, completamente rapato a zero e relegato in difesa), Anastatopulos, Giorgos Donis (a suo tempo detto il
Treno del Panathianaikos), Paulinho (declassato a tale personaggio, per altro più rispondente alla somiglianza, dopo la dipartita di Osvaldo).

Risultato finale: 11-10 per i Colorati.

Commento lapidario: Un mezzo furto. Siamo sinceri, più giusto il pari (e sarebbe andata comunque grassa...).

Commento un po’ più dettagliato: sempre avanti i Bianchi, trascinati da Re David e Filippide, con i Colorati che sono riusciti a non perdere troppo contatto grazie alla vena di Paulinho, prontissimo a sfruttare i graditi regali concessi dall’indifendibile difesa avversaria. Poi, sul finire, comincia il testa a testa e non appena i Colorati mettono il piede avanti, arrivano i puntualissimi ed implacabili conti alla rovescia, in ogni caso concordati, che arrivano sul più bello del filo dell’equilibrio, al rush finale con triplice fischio del temutissimo cronometro e immediato abbandono del campo, in stile improvvisa e inopinata brusca chiusura del sipario con afflosciamento dei colorati alla stregua dei giocatori gonfiabili di solito visibili al Nou Camp cui viene inopinatamente interrotta l’alimentazione gassosa. Come ai vecchi tempi.

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