La partita di Natale. Jason è fra noi!
A soli tre giorni dal Natale, è andata in onda la penultima
partita del 2014. Molte le assenze, e, quindi, molte anche le insolite presenze però, al di là dei protagonisti, si è trattato di un bel match, sempre in
equilibrio dall’inizio alla fine.
Prima della breve cronaca, è bene fare un passo indietro,
al 18, quando ci sarebbe dovuta essere la classica Cena “invernale”. In effetti,
la cena c’è stata ma, al di là della partecipazione di Andrea Vongola Leonardi e
del nostro amato Mister (che, a sentir, lui potrebbe tornare in campo sin da
metà gennaio bruciando così i tempi di recupero dello zampone infortunato),
sarebbe potuta essere una “normalissima” libagione post-partita, se non fosse
stato per due elementi: il locale (degno di un infimo catering a basso costo e del quale
non faremo il nome, per non rischiare querele) e il clamoroso
bidone comunicato in Zona Cesarini alle 18.15 dall’ormai ex pseudo organizzatore
Massimo Max Baronciani, ufficialmente relegato da quella sera unicamente al
ruolo di vecchio portiere imbolsito e ingrassato e, finalmente, defenestrato
anche dell’ultimo anelito di gloria che gli rimaneva. Durante la cena,
ovviamente, superata la fase Inter-Juve-Milan-Scavolini-Bargotto e Vis, principale argomento di discussione è stata l’analisi
psico-socio-sanitaria del preoccupante stato di salute mentale e fisica del Max e gli
eminenti pensatori riuniti attorno al misero desco hanno concluso la diagnosi adducendo all’incartapecorito possibili efferati delitti compiuti nel corso
della sua sinistra, e per certi versi, inutile, esistenza. In pratica, per tanti
anni potremmo essere stati, senza saperlo, al cospetto di un pericolosissimo
serial killer, uso a torturare i suoi prigionieri in cantina (e, a pensarci
bene, Max non ha mai avuto un appartamento con la cantina: probabilmente non ne
ha fatto parola con nessuno per depistarci). Il principale sostenitore della
teoria, evidentemente, una volta tornato a casa ne ha parlato in famiglia e
così, lo scapestrato figlio, convocato per la partita del 22, ha tentato di
farsi giustizia da solo e di fermare la presunta vena omicida
dell’insospettabile travet della Provincia: girandosi all’improvviso verso la
porta da lui difesa, ha indirizzato un bolide calciato con tutta la forza dei
suoi 23 anni direttamente sul naso del Max, con traiettoria dal basso verso
l’alto da non più di 20 cm. L’effetto è stato devastante e i vari calcettisti,
pur consapevoli che in fondo il nostro pianeta ne avrebbe tratto un vantaggio, hanno
temuto il peggio. Tuttavia, dopo qualche minuto, il Max non solo si è rialzato ma ha
addirittura ripreso a giocare, progettando in cuor suo la vendetta e
l’eliminazione di chi aveva attentato alla sua vita. Stia molto attento, quindi,
il giovane promettente economista, a non cedere mai alle lusinghe di un inatteso
invito a cena, o di altro tipo, e a non restare mai da solo con lui: potrebbe
essergli fatale.
In chiusura, il tabellino. Scuri (AP, BB1, BB2, AA e il
Giustiziere della Notte)-Chiari (Jason Voorhees, BB3, Vongola, AR e DR)
10-8.
E, ora, BUON NATALE A TUTTI!!!
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