martedì 17 febbraio 2009

Corriere del Ledimar. Notizie del 17 febbraio


Nota della Redazione - Visti gli importantissimi avvenimenti di cronaca varia odierni, abbiamo deciso di dedicare ai singoli fatti della giornata il loro giusto spazio, tralasciando gli approfondimenti sportivi visti gli esiti della partita.

Veltroni conferma le dimissioni
"Adesso basta farsi del male"

"Mi assumo le responsabilità mie e non. Basta farsi del male, mi dimetto per salvare il progetto al quale ho sempre creduto". Dopo sedici mesi Walter Veltroni getta la spugna e il Pd si ritrova senza segretario, un congresso alle porte e una base sempre più disorientata. Decisiva, nella decisione dell'ex sindaco di Roma, l'ennesima sconfitta elettorale. Quella Sardegna persa senza appello e consegnata a Silvio Berlusconi.
Solo l'ultimo tassello di 16 mesi difficili per il Pd. Con Veltroni messo sotto accusa più dall'interno del partito che dall'esterno. Mesi di accuse, più o meno velate. Di una leadership sottoposta ad un continuo processo critico. E così lui adesso va via: "Non voglio restare per far logorare me e la possibilità del Pd di esistere", dice oggi al coordinamento del partito. "Per molti sono un problema e io sono pronto ad andarmene per il bene del partito. Il mio mandato è a disposizione".
Una decisione che era nell'aria. Chi gli era vicino raccontava della sempre più crescente amarezza del segretario. Troppe le voci, sotterranee e dichiarate, contro la sua gestione. In discussione la scelta maggioritaria, l'alleanza con Di Pietro, una linea politica sensibile ad ogni spiffero. Uno stillicidio da interrompere. Ma, in mattinata, il Coordinamento prova a fargli cambiare idea: "La tua leadership non è in discussione". Veltroni, però, è deciso e nel pomeriggio riconferma la decisione: "Non cambio idea, me ne vado".

Benigni: "Rialzati, Walter"
e la crisi del Pd entra all'Ariston

"Ho detto Berlusconi? Non lo volevo dire, ma è una cosa che m'esce da sé". E comunque, "è meglio nominarlo, qualche volta: a una persona che non lo ha nominato mai, non è che gli è andata troppo bene...". Non poteva, Roberto Benigni, ignorare l'attualità politica nel suo intervento al Festival. Ed eccolo, seppur con garbo, invocare Walter Veltroni, che in campagna elettorale definì Berlusconi sempre come "il leader dello schieramento avversario". Il segretario del Pd è il bersaglio, anche se solo per poco, perché "è già abbattuto abbastanza". "Tirati su, Walter - gli dice Benigni dal palco - ti trovo lo slogan per la prossima campagna elettorale: rialzati, Walter ("Rialzati Italia" era lo slogan del Pdl, ndr), che vuoi che sia la Sardegna, c'è Montecristo, c'è Capraia, e le Eolie...".
Accolto da un'ovazione, Benigni ha fatto il suo ingresso sul palco dell'Ariston per un intervento preceduto dalle polemiche legate all'accordo che la Rai avrebbe stipulato per ottenere la sua partecipazione al Festival. Un lungo monologo, il presidente del Consiglio l'obiettivo primario ma anche colpi di genio, come quello riservato a Mina, "che ormai manda solo filmati come Bin laden". E però "è un mito", e allora potrebbe essere d'esempio a Berlusconi, al quale "non interessa la Sardegna ma la Corsica, Ajaccio", patria di Napoleone. "Berlusconi - dice l'attore rivolgendosi idealmente al premier - ti propongo di diventare un mito come Mina, come Greta Garbo: devi sparire, devi andare lontano. Più lontano vai e più mito sei, magari con Apicella scrivi una canzone e ogni tanto la mandi, come Mina".
Si ride a lungo, poi Benigni cambia registro. E dice la sua sulle polemiche sugli omosessuali: "E' una storia incredibile che va avanti da millenni. Gli omosessuali non sono fuori dal piano di Dio. Di peccati c'è solo la sutpidità". "Per rendere l'idea dell'assurdità e ridicolaggine" di certi atteggiamenti, Benigni ricorda che gli omosessuali "sono stati seviziati e sono morti nei campi di concentramento perché amavano un'altra persona. Mettiamo che un eterosessuale si innamori focosamente di una persona dell'altro sesso - spiega - e a un certo punto lo prendono, lo torturano e lo uccidono perché si è innamorato. Tanti omosessuali sono stati torturati perché amavano un'altra persona, lasciate stare il sesso. E' un'assurdità".
L'attore giudica "assurdo" che si parli di omosessualità "con tanta rozzezza", "sono persone che si amano, non è che per colpa loro finisce la razza, come dice qualcuno". Nella storia dell'umanità, continua, "ci hanno fatto dei doni enormi, ed è il sentimento dell'amore che caratterizza gli omosessuali. E quando c'è l'amore tutto diventa grande. Nemmeno la fede rassicura, l'unica cosa che rassicura è l'amore".
Poi Benigni ricorda Oscar Wilde, "messo ai lavori forzati per la sua omosessualità. In prigione ha scritto una lettera alla persona per la quale era stato condannato". La lettera, Benigni la legge tutta. Poi lascia il teatro, ed è standing ovation.

Anziana muore durante rapina
nella sua casa nel Catanzarese

Una donna di 88 anni è morta stasera nel corso di una rapina compiuta da più persone nella sua abitazione, a Borgia, nel Catanzarese.
L'anziana, Rosa Tanà, è stata aggredita mentre si trovava sola in casa. I banditi l'hanno immobilizzata e le hanno tappato la bocca con del nastro adesivo. Al momento non è stata accertata la causa della morte, ma gli investigatori non escludono che la donna possa essere rimasta soffocata o vittima di un malore. Le indagini sono condotte dai carabinieri del reparto operativo di Catanzaro e della Compagnia di Girifalco.
Nel corso della rapina è stata aggredita anche la figlia di Rosa Tanà. La donna, 68 anni, è entrata in casa per andare a trovare la madre, ma appena varcata la porta è stata immobilizzata alle spalle e legata e imbavagliata. Secondo quanto si è appreso, ha riferito che i banditi non hanno mai parlato tra loro e questo rende impossibile per gli investigatori stabilire se ad agire siano state delle persone del posto oppure stranieri. Tra l'altro, l'aggressione alla figlia di Rosa Tanà è stata così rapida che non ha avuto neanche il tempo di rendersi conto di quanti fossero i rapinatori.
I malviventi, dopo avere immobilizzato le donne, hanno preso il denaro che hanno trovato e sono fuggiti. Solo dopo un po' la figlia è riuscita a liberarsi e ad avvertire un nipote che ha chiamato i carabinieri. Giunti sul posto i militari hanno accertato che Rosa Tanà era morta.

"Così a scuola proprio non va"
E il 13enne accoltella il professore

Il professore lo riprende più volte durante la lezione per il suo scarso rendimento. E lui, che si è portato da casa un grosso coltello da cucina, approfitta del fatto che l'insegnante è girato di spalle per avvicinarsi e colpirlo alla schiena. Autore della drammatica sequenza è un ragazzino di 13 anni, studente di una scuola media di Chioggia, in provincia di Venezia. Il fatto è avvenuto ieri e ora l'insegnante si trova in ospedale, lo hanno operato e, assicurano i medici, non è in pericolo di vita. Intanto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha telefonato ai medici per esprimere la sua solidarietà alla vittima e ha espresso il suo "sgomento".
Tutto è successo in pochi minuti, attorno alle 18 di ieri. In un'aula della scuola media "Silvio Pellico" di Chioggia Fabio Paggioro, 36 anni, docente di violino, sta facendo lezione. A un certo punto si gira per riporre lo strumento nella custodia e il ragazzo, che prima era stato ripreso perché non si impegnava abbastanza, lo colpisce alla schiena con il coltello da cucina. L'arma rimane conficcata, l'insegnante riesce a uscire dall'aula, dove viene soccorso da un collega.
Paggioro viene subito trasportato in ospedale, con una ferita profonda. Gli organi vitali non sono lesi: le costole hanno fermato la lama e impedito che toccasse i polmoni, giusto per qualche millimetro. I medici gli estraggono il coltello e ora il professore rimarrà qualche giorno sotto osservazione.

Si dimette il ministro "ubriaco"
Nuovo crollo per la Borsa di Tokyo

Il ministro delle Finanze giapponese, Shoichi Nakagawa si è dimesso dopo la bufera nata per la sua conferenza stampa in preda ai fumi dell'alcol durante il G7 di Roma, nonostante la fiducia rinnovatagli ieri dal premier Taro Aso. Nakagawa aveva negato in tutti i modi di aver bevuto durante l'appuntamento romano dell'ultimo fine settimana, adducendo invece l'effetto di farmaci contro il raffreddore.
La decisione giunge dopo lo shock per i dati catastrofici sull'economia diffusi ieri e che hanno provocato l'ennesimo crollo della Borsa di Tokyo che ha perso un altro 1,35%.
Il ministro, in una conferenza stampa convocata d'urgenza, ha specificato che le dimissioni non scatteranno da subito, ma non appena la Camera Bassa avrà approvato il budget 2009-2010.
"Il premier Aso mi ha detto di fare del mio meglio fino all'approvazione della finanziaria", ha dichiarato Nakagawa ai giornalisti al termine del faccia a faccia, sottolineando che il suo dottore in mattinata ha diagnosticato "un forte raffreddore e un affaticamento" alla base - ha sostenuto - della criticata performance di Roma. Il ministro si è congedato scusandosi per "aver causato grossi problemi al premier e ad altre persone" non avendo curato adeguatamente la propria salute.

Licenze, Facebook nel mirino
Zuckerberg rassicura gli utenti

"GLI UTENTI continueranno ad essere padroni delle loro informazioni nel rispetto della nostra filosofia". Con queste parole Mark Zuckerberg, fondatore e proprietario di Facebook, ha provato a mettere fine, postando un intervento sul blog del social network, alla bufera che si è scatenata nei giorni scorsi in seguito ad alcuni cambiamenti dei termini di servizio da approvare al momento dell'iscrizione. Che riguardano un aspetto tutt'altro che marginale: la proprietà dei contenuti pubblicati dagli utenti nel social network più alla moda.
L'allarme è stato lanciato dal blog americano The Consumerist: oltre ai già noti problemi riguardanti la permanenza all'interno dei database della compagnia di Palo Alto delle informazioni contenute nell'account anche dopo la cancellazione, ora gli utenti, che hanno raggiunto l'impressionante cifra di 175 milioni, rischierebbero di lasciare Facebook in possesso di tutti i contenuti creati, anche dopo l'abbandono del servizio. Insomma video, fotografie e testi aggiunti sulla propria pagina diventerebbero, con l'approvazione delle nuove condizioni di uso, di proprietà di Facebook, che ne potrebbe addirittura esercitare i diritti.
Il provvedimento, che metterebbe ulteriormente a rischio la privacy di chi accede al social network, è stato ratificato da Facebook tramite la cancellazione di due righe all'interno della sezione "Licenze" delle Condizioni di uso. Attualmente chi si iscrive concede a Facebook il diritto di "usare, pubblicare, trasmettere, catalogare, conservare, ritoccare, modificare, revisionare, montare, tradurre, estrapolare, adattare, creare lavori derivati e distribuire, ogni contenuto dell'utente postato su o in relazione con il servizio di Facebook".
Fino a poche settimane fa a queste righe - secondo quanto ha scoperto The Consumerist - ne facevano seguito altre che suonavano così: "L'utente può rimuovere dal sito il proprio contenuto in qualsiasi momento". Scegliendo di eliminare il proprio "user content", quindi, la licenza accordata a Facebook decadeva automaticamente ma la compagnia poteva comunque rimanere in possesso di copie archiviate dei contenuti generati. Ora invece nessun paragrafo fa riferimento alla durata della licenza e il rapporto di condivisione dei materiali con il social network sembra destinato a durare in eterno.
Per ovviare a qualsiasi equivoco, Facebook ricorda poi, nella sezione "Interruzione e cambiamento del servizio", che: "le seguenti sezioni sopravvivranno a qualsiasi interruzione dell'uso di Facebook". Gli user content appaiono naturalmente nell'elenco.
Secondo le critiche mosse dal web, i nuovi iscritti sarebbero destinati dunque a concedere tutta la propria privacy al social network. A smentire la teoria però è arrivata sul blog di Facebook la risposta di Mark Zuckerberg: "Un paio di settimane fa abbiamo aggiornato le condizioni di utilizzo per chiarire un paio di punti ai nostri utenti. Quando una persona condivide informazioni su Facebook deve accordare a Facebook il diritto di usare quelle informazioni, così da permetterci di mostrarle alle altre persone che ce ne hanno chiesto la condivisione".
Detto questo Zuckerberg aggiunge: "Quando una persona condivide qualcosa con un altro utente, come ad esempio un messaggio, vengono create due copie di quel messaggio: una nella casella del mittente e l'altra nella casella del ricevente. Anche se il mittente dovesse disattivare l'account, quella copia rimarrebbe nella casella del ricevente".
È proprio per approfondire questo concetto che Zuckerberg dichiara di avere aggiornato le condizioni, tutto in virtù della tutela della privacy degli utenti insomma. Senza condivisione non esisterebbe Facebook: non solo condivisione con gli altri utenti quindi, ma anche, e soprattutto, con i database del social network.
Le due righe cancellate sarebbero, secondo il dirigente, solo una forma di chiarimento nei confronti degli iscritti e niente sarebbe cambiato rispetto a prima. Anzi, a sottolineare la poca affidabilità del web, il fondatore ricorda che "oggi non esistono sistemi che concedono di condividere le proprie informazioni e simultaneamente di controllarle".
Inoltre, a poche ore dall'allarme lanciato da The Consumerist, una portavoce della compagnia californiana aveva risposto via mail agli autori del blog: "Non stiamo rivendicando e non abbiamo mai rivendicato la proprietà dei materiali caricati dagli utenti. I cambiamenti alle condizioni d'uso servono a chiarire agli utenti quale sarà il futuro dei loro dati". Che per il momento sembrano essere completamente nelle mani di Facebook.

Sport. I Gialli vincono con i Colorati per 11-6.
Prosegue la striscia vincente di Van der Max

I Gialli, capitanati dal Buon Vecchio Caro Massimone, giunto alla decima partita senza sconfitte, hanno facilmente avuto la meglio sui demotivati Colorati, chiudendo un deludente match sull'11-6.

2 commenti:

GianniBrera ha detto...

bau bau bau bau.....
f.to andrea lillo simoncelli
(commento suggerito dal dott.astuti)

GianniBrera ha detto...

Buon giorno a tutti i calciatori!!
Sono la segretaria del rag.Andrea Lillo Simoncelli, il quale, noto per le sue concoscenze dei blog e del mondo di internet, mi ha incaricato di comunicarvi questo:
a causa di impegni famgliari e corsi di varia natura il sopra citato Puncelli sara' assente dai campi di calcio per un periodo sufficientemente lungo...
Ma non temete:
avrete notizie di lui MOLTO presto...
Cordiali saluti dalla famiglia Simoncelli & co.