Al ritorno dall'avventura olimpica, dove ha seguito diverse discipline (lotta greco-romana, beach volley maschile, ippica, tiro alla fune, palla elastica, sci di fondo, golf, kayak slalom, sollevamento pesi, pallavolo, maratona femminile, scherma, ginnastica, salita della pertica, palla avvelenata, palla prigioniera, tuffi, ruzzola e rutto libero), il mister ha voluto fortemente disputare la partita che, sembrava, potesse saltare per nervosismo da Nerone, trasformatosi oggi in Caligola. Dopo la spartizione dei giocatori, la prima mossa da inchiesta federale: il cambio alla pari Potino-Valentino che, alla fine, si è rivelato decisivo, vista la buona prova dell'utile schermidore.
Squadre.
Bianchi: Simo e il ni-potino, Rigo e Asio (un po' come Stanlio e Ollio) e Valentino.
Scuri: Potone e Potino, Marcone e Stramaccino, Steve Tont.
Partita.
Al 10', sul 5-0 per i Bianchi, che sembravano il Messico al cospetto del Brasile olimpionico, il mister ha chiesto a testa china il cambio delle formazioni per manifesta inferiorità, ammettendo in pratica di non essere in grado di assolvere al suo compito. Con un im-peto di orgoglio, i suoi hanno però rialzato la capoccia rifiutando l'umiliazione e mettecendocela tutta per perdere con onore (?) 11-7, per cortese concessione dei Bianchi che l'hanno fatto un po' apposta a non infierire e allargare le maglie difensive, per non rendere necessario un intervento terapeutico piscologico mirato alla riconquista dell'autostima così gravemente ferita e dare comunque un senso alla serata. Da segnalare il ruvido scontro battibecco fra Simo e Marcone, con tanto di urlo gutturale da Tarzan Johnny Weismuller del primo ad un gol segnato sulla pelle del secondo, che aveva improvvidamente tentato di saltarlo non una, ma due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto volte in dribbling da ultimo uomo: mah!!!
lunedì 13 agosto 2012
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