mercoledì 18 maggio 2011

Teatri di guerra, teatri di calcio

Il Padre Fondatore, alias Sentimenti I, ci onora, per la prima volta nella storia, della sua attiva partecipazione al blog in assenza di Fidel Castro, Raul Castro e Juantorena. Buona lettura
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In attesa del ritorno degli esuli cubani, i quali hanno dichiarato di essere partiti alla volta della loro isola natìa per meglio contribuire alla causa anticastrista, la C.I.A (notoriamente scettica riguardo all’onestà di certe cialtronesche dichiarazioni). ha comunque provveduto a dirottare la propria attenzione sui ben più importanti avvenimenti geo - politici del 16 maggio, interferendo attivamente con la sovranità e l’autodeterminazione dei popoli appartenenti a Ledimar.
Armi sofisticatissime di ultima generazione ed agenti segreti in sonno, si sono improvvisamente materializzati nei cieli e sulla terraferma, introducendo un tipo di guerra denominata silente ma non per questo meno letale, durante la quale, alla fine, nessuno si fidava più di nessuno. L’ingresso delle iper tecnologie ha creato un clima sospeso e lunare concretizzatosi in venti minuti iniziali,privi di goal. Un vero e proprio clima surreale,



Max: portiere veterano della prima e seconda guerra mondiale, sicuramente abituato a riconoscere l’arrivo dei palloni ma non senza averli visti, dopo alcuni pur apprezzabili interventi da guerra convenzionale, veniva cancellato da un drone U.S.A. che dopo telerilevamento satellitare, faceva partire dal piede del caccia Mez, un missile termosensibile alle guance umane, che stendeva, appunto, la corazzata Sentimenti I.
Raffaele: agente in sonno il cui compito era mostrare senza dimostrare. Privo di passaporto o carta d’identità, si presentava al Max sussurrando il proprio nome in codice ma imponendogli di scordarlo immediatamente. Veloce, saettante, ma pronto a sparire non appena richiamato da Fort Langley.
Mancini: anch’egli soldato fantaccino convenzionale, sopravvissuto alla caccia intersatellitare ha fornito prove di valore dimostrando come si combatteva a Canne davanti ai Cartaginesi (peccato perché secolo e luogo erano profondamente diversi).
Davi: la nostra arma più evoluta, la nostra più segreta speranza. E’ inutile che però, Max lo pianga come Penelope. Lui non torna mai.
Davide Riscotti: arma di tutto rispetto, ma da perfezionare in relazione al suo sistema radar. Comunque, affidabile.



Mez: vola inascoltabile sui cieli del Max, poi, ultima produzione statunitense, si scorda di esserne amico. Ridiviene Drone ed esegue ciò per cui è stato costruito. Pericoloso, persistente. Non chiede mai scusa nemmeno ad eliminazione avvenuta. Avversario da temere. Sempre.
Leonardi: arma di penultima generazione, riesumata dagli Hangar di Area 51, predilige la consueta triade: osservazione, spostamento, tiro. Meglio non scordarsene. A differenza dei Droni, riconosce di avere avversari e non nemici. Letale ma leale.
Simone: Si crede Thor e martella sempre. La C.I.A. ha rispolverato persino un eroe Marvel pur di riconfigurare l’ordine mondiale. Non fornisce, però, la consueta destabilizzante prestazione. Talebax si oppone con vigore contenendo il suo furore teutonico..
Soriani: Stealth invisibile in policarbonato, ha gelato gli avversari non appena intercettato il turbante di talebax, uscito per una boccata d’aria dalla porta afghana.
Fabio Pontrelli:2° agente segreto in sonno. Spara l’ultima bordata sulle truppe anti C.I.A., ormai infiacchite. Si scoprirà che è nipote di Leon Panetta.

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