mercoledì 14 settembre 2011

Partita del 12 settembre: è arrivato Max!!! "LA SOLITA COMMEDIA."



LA SOLITA COMMEDIA.

Inferno (coloro che hanno perso e l’anima hanno perduto)

Sceso nell’Acheronte

Vidi tra i duchi e i conti,

lo spirto camaleonte

del nobile Stefano Tonti.

Serrando nel buio eterno

i guanti sul suo pallone,

scaldandosi nello inferno

le ossa ed il suo blasone.

Scorsi poi tra gli ignavi,

l’alma di colui che mai tornava,

m’avvidi ch’egli era Davi

che il solco mai e poi mai guatava.

Poi superai i cancelli

della bolgia dei barattieri,

condotti da Pontrelli,

distratto tra i suoi guerrieri.

Surse tra il vapor ferrigno

il sembiante di Rigucci,

il duca più segaligno, capace

di segnare avvolto, nei suoi crucci.

Nel baratro dei fraudolenti

Tra i mille e più sacelli,

il re degli scontenti,

s’assise coi suoi stornelli.

“Giocar fu alfin mio fiele”

Disse tra i suoi vicini,

m’accorsi ch’era Michele

falloso oltre i confini.

Purgatorio (coloro che hanno vinto ma l’anima hanno perdente)

Al cospetto del Purgatorio

dagli inferi fui tratto,

parlai nel dormitorio

con l’anima di Atto.

Egli mi disse infine

-“l’anima mia fu ivi tratta,

di colpo ed in sol salto”,

mai feci goal in vita

perché tiravo alto.

Nel còrnice degli iracondi,

saettava lo spirto mai parco,

del nobile tra i giocondi,

dai più chiamato Marco.

Giunto nella valletta dei principi negligenti

una figura mesta aveva fatto un voto,

mi corse infine incontro, lento tra i diligenti,

dal roco suo parlare vi riconobbi Poto.

La balza dei giocator golosi

Incontro mi correa,

divorato dall’artrosi

era lo sferoide Andrea.

Al sommo dell’Eden in terra

riconobbi uno statale,

ei fu portiere in guerra

ora si tuffa, e male.

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