martedì 27 gennaio 2015

Partita del 26 gennaio. Abel, il quadrumane

Quando c'è un portiere solo, le squadre dovrebbero essere costruite per tentare di equilibrarle il più possibile, facendo cioè un quintetto sulla carta migliore di quello che si avvale dell'estremo difensore di ruolo. Bene, partendo da questo criterio, sicuramente per una sera scriteriato, pur senza l'intervento del Max (affossato dall'influenza al pari del suo omologo Steve, del suo quasi omologo Chef e del suo circa coetaneo George), sono state create due formazioni con queste caratteristiche:
Scuri: Simo (per una sera con le polveri, più che bagnate, proprio allagate), Jean Luc (come sempre ricco di buona volontà ma davvero povero di concretezza), Pontrellik (molto più simile a Cattivik che a Diabolik dopo il Natale tarantino lungo due mesi), Pacho Gomez (ripetutamente preso a pallate da Simo perchè, con la notevole e praticamente immobile mole, in mezzo ad ogni suo tentativo di conclusione) e Io (non c'è bisogno di dire altro e, in quanto non autolesionista al punto di darmi la zappa sui piedi).
Chiari: Abel (quadrumane o ottomano che dir si voglia, così in forma da autocrogiolarsi negli spogliatoi con un "stasera ho parato tutto, ma proprio tutto tutto tutto"), Simoncini (cioè Simoncelli+Mancini, nell'inedito ruolo di rude e massiccio difensore centrale panciuto e corpulento, per di più con licenza di attaccare), Rigoletto (definibile pure come "moto perpetuo"), Vongoleo (nel suo habitat naturale di contropiedista) e David (tornato per una volta a vestire i panni, che lo hanno reso famoso, e non fumoso come prima di scendere in campo, di Trezeguet).
Come è andata a finire secondo voi?

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