martedì 3 febbraio 2015

Partita del 2 febbraio. Shoot the bear

Tanti, davvero tanti, gli argomenti che potremmo approfondire prendendo semplicemente spunto dalla partita di ieri sera.
- l'emozione di tutti noi per aver visto una lontana parvenza di commozione nel tristo occhio burbero dello Chef mentre, tutti insieme, tenendoci per mano sorridenti e facendo le voci bianche, gli cantavamo "Tanti auguri a te, tanti auguri a te" per festeggiare il suo ennesimo compleanno trascorso insieme a noi su un campo di calcetto;
- il regalo che gli ha fatto lo scapestrato figliolo (ma, non finiremo mai di ripeterlo, molto, ma molto molto, più maturo di lui)  volendogli dedicare la sua più bella prestazione di ogni tempo per fargli vincere almeno una partita all'anno;
- l'improvvisa comparsa del Max al terzo tempo, con tanto di libri-regalo che lo Chef non solo non leggerà mai ma, riteniamo, tenterà di vendere, accontentandosi di un quarto del prezzo di copertina, al più presto alle bancarelle domenicali;
- il netto rifiuto del mister a partecipare alla serata celebrativa, con un secco sms "non vengo, non posso giocare, non me ne frega niente di voi, finchè non tornerò in campo non ne voglio sapere più niente, siete tutti degli avez!!!";
- le 3 doggy bag piene di nodini di vitello, spiedini, polletti e palline di profiterolle con cui tre partecipanti alla serata se ne sono andati, satolli e soddisfatti, a cena conclusa;
- i miseri tentativi dei calcettisti delle 21.30 di sfondare la porta barricata dall'interno dell'impianto di gioco prima dello scoccare della loro ora;
- la mostruosa freddezza con cui Rambo-Abel si è raddrizzato da solo il dito che, a causa di una goffa parata a mano aperta, gli si era piegato lateralmente di circa 90°, concludendo stoicamente il match;
- brevemente, la partita, con il quintetto dei Coraggiosi (Dave, Rambo, i Poti e l'ultima scelta) largamente vincente su quello dei Confusionari (BBB, So, sempre più Cattivik, Rigo e Shoot the bear);
- infine, appunto Shoot the bear, il mitico videogioco tanto in voga negli anni '80 (periodo nel quale il "nostro" era già anziano, immaginatevi adesso) dove un orso si ripiegava su se stesso, rialzandosi minaccioso e mulinando le braccia a seconda della precisione dei colpi subiti, emettendo stridenti ruggiti e capitolando solo quando crivellato impietosamente...un po' come il povero Steve ieri sera!

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