martedì 18 marzo 2014

Partita del 17 marzo. I veggenti

Mentre la Chiesa ai suoi massimi livelli si lamenta per la crisi della vocazione, a Pesaro due nuovi veggenti provenienti da Medjugorje hanno presenziato al calcetto del lunedì.
Il veggente n.1, al momento di fare le squadre, ha alzato gli occhi al cielo e ha cominciato a guardare estasiato il cielo e le stelle, senza rendersi conto di essere all'interno di un pallone aerostatico. Le sue visioni hanno quindi portato a scelte a dir poco confuse ma che, dicono, dalle parti di Fatima abbiano compreso.
Il veggente n.2, al termine della partita, ha a sua volta cominciato a fissare con gli occhi illuminati il soffitto degli spogliatoi descrivendo con sguardo sognante una partita mai vista ("siamo stati bravi, abbiamo anche giocato bene, abbiamo manovrato, all'inizio c'eravamo, l'abbiamo persa noi, ecc. ecc.") ma, soprattutto, mai giocata, sin dal pari e dispari iniziale.
C'è da dire che, almeno, i due veggenti sono stati i soli a provarci sul campo, segnando il possibile e parando anche l'impossibile. Le altre tre figure della squadra erano infatti paragonabili a tre sbiadite apparizioni mistiche riconducibili massimo al fenomeno della "Fata Morgana", quello che fa apparire all'improvviso inesistenti pozze d'acqua nel deserto.
Dall'altra parte, i 5 sanguinari aguzzini (Abel, Venturelli, BBB, without words e Tiramolla) se ne sono completamente fregati delle cantilenanti preghiere dei due veggenti e hanno infierito finendo col passarsi la palla con colpi di tacco, gesti della foca tipo Nippo Nappi e nemmeno divertirsi di fronte a tanta ascetica rassegnazione.

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