mercoledì 15 ottobre 2014

PARTITA DI LUNEDI' 13 OTTOBRE. THE DREAMERS (WRITTEN BY MAX)


THE DREAMERS

VENIVAMO DA PARIGI DOVE GIA’, IL 1968, STAVA INCENDIANDO TUTTO, VIE, PIAZZE, MOLTITUDINI E LE STESSE ISTITUZIONI. I CAPI DEL MOVIMENTO CI AVEVANO AVVERTITO CHE IN AMERICA GLI STUDENTI AVEVANO A LORO VOLTA OCCUPATO I CAMPUS, MARCIANDO IN TUTTA WASHINGTON AL GRIDO DI STOP THE WAR IN VIETNAM E NO NUKES. ERO AL COLMO DELL’EMOZIONE ED ERO GIOVANE, CON I MIEI CAPELLI, ANCORA LUNGHI, FOLTI E SPORCHI MA, SOPRATTUTTO, MI SENTIVO PARTE DI QUALCOSA DI PIU’ GRANDE E IN GRADO, FINALMENTE, DI CAMBIARE IL MONDO. ALL’AEROPORTO CI ACCOLSE RIGU LENNON, PACIFISTA PESARESE, TRAPIANTATO DA DIVERSI ANNI NEGLI STATES DOVE SI ERA FATTO LE OSSA MA, SOPRATTUTTO, SI ERA FATTO DI MARIJUANA. AVEVA ABBRACCIATO CON TRASPORTO ME, MAX LUTHER KING, SIMO GHANDI, ANDREA PANNELLA, ATTO CAPANNA. –“LA SITUAZIONE - CI DISSE – “ ERA GRAVIDA DI TENSIONE”.

AL CAMPUS, CI ASPETTAVA, INFATTI IL GENERALE MEZ NAMARA, IL FAMIGERATO BELLIGERANTE CHE AVEVA FATTO SCARICARE MILIONI DI TONNELLATE DI FOSFORO SUL LAOS E SULLA CAMBOGIA COMUNISTE, COLPEVOLI DI AVERE VINTO DUE PARTITE DI CALCETTO CONTRO I SUOI MARINES, NELLE RISAIE DI UNA VICINA REGIONE DEL VIETNAM.

RIGU LENNON, DINOCCOLATO E MESTAMENTE SORRIDENTE, RIFERI’ CHE IL MACELLAIO DELL’ESATOUR, COME MEZ NAMARA ERA STATO APPELLATO DA STUDENTI, NERI E PACIFISTI, CI ASPETTAVA NELL’AREA UNIVERSITARIA PER UNA PARTITA ALL’ULTIMO SANGUE, CON L’INTERO STATO MAGGIORE MILITARE CHE AVEVA COMBATTUTO CON LUI IN MEDIO ORIENTE: ABEL FERRARA, TENENTE COLONNELLO DELL’AVIAZIONE ARGENTINA, NATURALIZZATO AMERICANO, IL GENERALE DI BRIGATA MAN CINIC, L’UOMO DEI MASSACRI DI TOMBACCIA, COSI’ CHIAMATA PER IL CIMITERO CHE VI AVEVA LASCIATO DOPO IL SUO PASSAGGIO, IL MAGGIORE REMEDI, IL PEGGIORE DI TUTTI, L’UOMO CHE AVEVA SCRITTO LE PRIME REGOLE DEL CALCETTO ANTI SEMITA A BERLINO QUANDO SI STAVANO DISPUTANDO LE ULTIME PARTITELLE CONTRO IL GHETTO DI CRACOVIA, NEL 1942. SI SUSSURRAVA CHE L’ORGANIZZAZIONE ODESSA L’AVESSE FATTO EVACUARE DALLA GERMANIA DOVE L’ESTABLISHMENT DI MEZ NAMARA, NEL SUO FURORE ANTISPORTIVO, L’AVEVA SUBITO RECLUTATO, CANCELLANDO IL SUO PASSATO, IN VISTA DELLE PARTITE DI CALCETTO CONTRO LA COREA, DURANTE L’INVASIONE DEL 1950.

C’ERA, INFINE, IL COLONNELLO DELLA CAVALLERIA DELL’ARIA ELICOTTERIZZATA POTO, DAL NOME DEL FIUME POTOMAC, SUI CUI ARGINI ERA NATO MEZZO SECOLO PRIMA. TACITURNO, OMBROSO E, IMPLACABILMENTE ANTICOMUNISTA, TANTO CHE SI RIFIUTAVA, DA ANNI, DI GIOCARE SULLA FASCIA SINISTRA DI QUALUNQUE CAMPO.

IL GENERALE MEZ NAMARA, AVEVA DATO PRECISE DISPOSIZIONI AI PROPRI SOTTOPOSTI CON UN LINGUAGGIO MUTUATO DA OSCURE E BOSCOSE CASERME PRUSSIANE, E MESCOLATO AL BIECO SLANG IN USO PRESSO I CAMPI D’ADDESTRAMENTO DELLE FORZE SPECIALI – “OGGI INCONTREREMO QUEI FROCETTI SVENTOLANTI LE LORO LURIDE MAGLIETTE INNEGGIANTI AD UN IMPROBABILE AMORE TRA I POPOLI. EBBENE IO CI PISCIO SUI LORO “LOVE LILLO” E QUANTO A VOI, SE NON MI REGALERETE UNA VITTORIA FACILE FACILE, VI FARO’ CACARE BRILLANTI DAL CULO FACENDOMELI SERVIRE SU DI UN VASSOSIO D’ARGENTO. CAPITO LURIDISSIMI VERMI? IO VOGLIO IL SOVVERTIMENTO DELLE REGOLE E QUESTO SARA’ COMPITO DEL GENERALE REMEDI. VOGLIO IL NAPALM SULLE CHIAPPE DI RIGU LENNON E QUESTO SARA’ LA SACRA MISSIONE DEL CAVALLEGGERO DELL’ARIA COLONNELLO POTO. DESIDERO SCIOGLIERE NEL FOSGENE I GUANTI DI QUEL DIPENDENTE PUBBLICO COMUNISTA DEL CAZZO DEL MAX E, SOPRATTUTTO, ANELO ALLA CANCELLAZIONE TOTALE DI QUELLA SQUADRA DI EFFEMMINATI REDUCI DI WOODSTOCK AI QUALI SI E’ MISTERIOSAMENTE CONVERTITO PERSINO SIMO CHE, FRANCAMENTE CREDEVO UN DURO, ALMENO SINO AD OGGI, MA CHE PROBABILMENTE SI E’ FATTO RINCOGLIONIRE DA QUESTA INCOMPRENSIBILE VOGLIA D’AMORE E DI PACE!”-

GIUNGEMMO AL CAMPO QUASI SULL’IMBRUNIRE, GRIDANDO CON QUANTO FIATO AVEVAMO IN GOLA: -“LOVE LILLO, LOVE LILLO, LOVE LILLO” - SI PREANNUNCIAVA PER NOI LA PIU’ BELLA PARTITA PACIFISTA DELLA STORIA E NON C’IMPORTAVA DELL’ORMAI IMMINENTE ATTACCO CHE LE FORZE MILITARI E GIOVERNATIVE CI AVREBBERO SCATENATO ADDOSSO. NOI AVEVAVMO DALLA NOSTRA PARTE LA RAGIONE DEI GIUSTI, LA DETERMINAZIONE DEI CONVINTI, LA CONSAPEVOLEZZA DI LOTTARE IN UN MONDO DOVE IL CALCETTO NON SAREBBE PIU’ STATO IL TEATRO DI SCONTRO DELLE FORZE IMPERIALISTE E REAZIONARIE DEI MILITARISTI ALLA MEZ NAMARA. RICORDO ANCORA CHE MENTRE RIGU LENNON, VENIVA TRASCINATO PER I LUNGHI CAPELLI SUL BORDO CAMPO TRA I GAS LACRIMOGENI, IL MAGGIORE REMEDI INFLIGGEVA RIGORI SU RIGORI IN CELLA DI RIGORE A CHI OSAVA PROTESTARE, MA LE PALLE NON ENTRAVANO SE NON DIFFICILMENTE NELLA NOSTRA RETE. COME PER MIRACOLO, SOTTO IL FUOCO DEGLI ELICOTTERI DEL COLONNELLO POTO, AVEVAMO PRESO CORAGGIO INSINUANDOCI NELLE MAGLIE DELLA DIFESA NEMICA ED INFLIGGENDO LORO DURISSIMI ED IMPREVEDIBILI COLPI. MIO DIO, STAVAMO VINCENDO! IL TENENTE COLONNELLO ABEL FERRARA SI STAVA UNENDO A NOI, AI RIVOLTOSI E NEL SEGNO DELL’AMORE PER LILLO, IN UN INASPETTATO SUSSULTO D’ORGOGLIO AVEVA CHIESTO AL SUO GENERALE MEZ NAMARA PER QUALE MOTIVO AVEVA DOVUTO INDOSSARE QUELLA ODIOSA E CIALTRONESCA MAGLIETTA DA MERCENARIO. MI RISUONANO ANCORA NELLE ORECCHIE LE PAROLE PRONUNCIATE DA QUEL MILITARISTA, IL MACELLAIO DELL’ESATOUR, COSI’ POCO RISPETTOSO ANCHE DEI PROPRI SUBORDINATI, QUANDO SI PROFILAVA LA SCONFITTA: -“BRUTTI POMPINARI, CHECCHE E RESIDUATI D’AVANZO DI CASERMA, IO VI AMMAZZO A CINGHIATE. SE NON SIETE CAPACI DI COMBATTERE CONTRO LA DEMOCRAZIA AGITATA DA QUESTI CAPELLONI INVERTEBRATI E INDEBOLITI DAL COSIDDETTO RISPETTO DELLE REGOLE!”-

MA ORMAI IL CAMPUS ERA NOSTRO. LA BATTAGLIA VINTA E TRA SPINELLI E LIBERO AMORE, LA PRIMA VITTORIA SULLE FORZE DELLA REAZIONE ERA TERMINATA CON NON POCHE RETI DI SCARTO A NOSTRO FAVORE. OGGI, CHE SONO ORMAI VECCHIO, E VENGO SFIORATO DAI TANTI GIOVANI IN CERCA DI LAVORO, IN UNA ITALIA DEVASTATA DAL DISSESTO IDROGEOLOGICO, DALLA DISOCCUPAZIONE, DALLA CORRUZIONE SISTEMICA, RIPENSO A QUEI GIORNI A LORO MODO GLORIOSI, PREGNI DI IDEALI, DOVE NOI, ED ANCHE IL MEZ NAMARA, AVEVAMO UN SENSO, PERSINO UN SENSO STORICO. OGGI I CAMPUS SONO DESERTI. GLI ESSERI UMANI SONO TUTTI INGHOTTITI NELL’ETERE DEI TELEFONINI, IN UNA MELASSA PRIVA D’IDEALI ED IO, SOLO IN QUESTO PER ME INCOMPRENSIBILE MONDO, URLO AD ALTA VOCE: - “I LOVE LILLO!”-.

 MAX

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