THE DREAMERS
VENIVAMO DA PARIGI DOVE GIA’, IL 1968, STAVA
INCENDIANDO TUTTO, VIE, PIAZZE, MOLTITUDINI E LE STESSE ISTITUZIONI. I CAPI DEL
MOVIMENTO CI AVEVANO AVVERTITO CHE IN AMERICA GLI STUDENTI AVEVANO A LORO VOLTA
OCCUPATO I CAMPUS, MARCIANDO IN TUTTA WASHINGTON AL GRIDO DI STOP THE WAR IN
VIETNAM E NO NUKES. ERO AL COLMO DELL’EMOZIONE ED ERO GIOVANE, CON I MIEI
CAPELLI, ANCORA LUNGHI, FOLTI E SPORCHI MA, SOPRATTUTTO, MI SENTIVO PARTE DI
QUALCOSA DI PIU’ GRANDE E IN GRADO, FINALMENTE, DI CAMBIARE IL MONDO.
ALL’AEROPORTO CI ACCOLSE RIGU LENNON, PACIFISTA PESARESE, TRAPIANTATO DA
DIVERSI ANNI NEGLI STATES DOVE SI ERA FATTO LE OSSA MA, SOPRATTUTTO, SI ERA
FATTO DI MARIJUANA. AVEVA ABBRACCIATO CON TRASPORTO ME, MAX LUTHER KING, SIMO
GHANDI, ANDREA PANNELLA, ATTO CAPANNA. –“LA SITUAZIONE - CI DISSE – “ ERA
GRAVIDA DI TENSIONE”.
AL CAMPUS, CI ASPETTAVA, INFATTI IL GENERALE MEZ
NAMARA, IL FAMIGERATO BELLIGERANTE CHE AVEVA FATTO SCARICARE MILIONI DI
TONNELLATE DI FOSFORO SUL LAOS E SULLA CAMBOGIA COMUNISTE, COLPEVOLI DI AVERE
VINTO DUE PARTITE DI CALCETTO CONTRO I SUOI MARINES, NELLE RISAIE DI UNA VICINA
REGIONE DEL VIETNAM.
RIGU LENNON, DINOCCOLATO E MESTAMENTE SORRIDENTE,
RIFERI’ CHE IL MACELLAIO DELL’ESATOUR, COME MEZ NAMARA ERA STATO
APPELLATO DA STUDENTI, NERI E PACIFISTI, CI ASPETTAVA NELL’AREA UNIVERSITARIA
PER UNA PARTITA ALL’ULTIMO SANGUE, CON L’INTERO STATO MAGGIORE MILITARE CHE
AVEVA COMBATTUTO CON LUI IN MEDIO ORIENTE: ABEL FERRARA, TENENTE
COLONNELLO DELL’AVIAZIONE ARGENTINA, NATURALIZZATO AMERICANO, IL GENERALE DI
BRIGATA MAN CINIC, L’UOMO DEI MASSACRI DI TOMBACCIA, COSI’
CHIAMATA PER IL CIMITERO CHE VI AVEVA LASCIATO DOPO IL SUO PASSAGGIO, IL
MAGGIORE REMEDI, IL PEGGIORE DI TUTTI, L’UOMO CHE AVEVA SCRITTO LE PRIME
REGOLE DEL CALCETTO ANTI SEMITA A BERLINO QUANDO SI STAVANO DISPUTANDO LE
ULTIME PARTITELLE CONTRO IL GHETTO DI CRACOVIA, NEL 1942. SI SUSSURRAVA CHE
L’ORGANIZZAZIONE ODESSA L’AVESSE FATTO EVACUARE DALLA GERMANIA DOVE
L’ESTABLISHMENT DI MEZ NAMARA, NEL SUO FURORE ANTISPORTIVO, L’AVEVA SUBITO
RECLUTATO, CANCELLANDO IL SUO PASSATO, IN VISTA DELLE PARTITE DI CALCETTO
CONTRO LA COREA, DURANTE L’INVASIONE DEL 1950.
C’ERA, INFINE, IL COLONNELLO DELLA CAVALLERIA
DELL’ARIA ELICOTTERIZZATA POTO, DAL NOME DEL FIUME POTOMAC, SUI CUI
ARGINI ERA NATO MEZZO SECOLO PRIMA. TACITURNO, OMBROSO E, IMPLACABILMENTE
ANTICOMUNISTA, TANTO CHE SI RIFIUTAVA, DA ANNI, DI GIOCARE SULLA FASCIA SINISTRA
DI QUALUNQUE CAMPO.
IL GENERALE MEZ NAMARA, AVEVA DATO PRECISE
DISPOSIZIONI AI PROPRI SOTTOPOSTI CON UN LINGUAGGIO MUTUATO DA OSCURE E BOSCOSE
CASERME PRUSSIANE, E MESCOLATO AL BIECO SLANG IN USO PRESSO I CAMPI
D’ADDESTRAMENTO DELLE FORZE SPECIALI – “OGGI INCONTREREMO QUEI FROCETTI
SVENTOLANTI LE LORO LURIDE MAGLIETTE INNEGGIANTI AD UN IMPROBABILE AMORE TRA I
POPOLI. EBBENE IO CI PISCIO SUI LORO “LOVE LILLO” E QUANTO A VOI, SE NON MI
REGALERETE UNA VITTORIA FACILE FACILE, VI FARO’ CACARE BRILLANTI DAL CULO
FACENDOMELI SERVIRE SU DI UN VASSOSIO D’ARGENTO. CAPITO LURIDISSIMI VERMI? IO
VOGLIO IL SOVVERTIMENTO DELLE REGOLE E QUESTO SARA’ COMPITO DEL GENERALE
REMEDI. VOGLIO IL NAPALM SULLE CHIAPPE DI RIGU LENNON E QUESTO SARA’ LA SACRA
MISSIONE DEL CAVALLEGGERO DELL’ARIA COLONNELLO POTO. DESIDERO SCIOGLIERE NEL
FOSGENE I GUANTI DI QUEL DIPENDENTE PUBBLICO COMUNISTA DEL CAZZO DEL MAX E,
SOPRATTUTTO, ANELO ALLA CANCELLAZIONE TOTALE DI QUELLA SQUADRA DI EFFEMMINATI
REDUCI DI WOODSTOCK AI QUALI SI E’ MISTERIOSAMENTE CONVERTITO PERSINO SIMO CHE,
FRANCAMENTE CREDEVO UN DURO, ALMENO SINO AD OGGI, MA CHE PROBABILMENTE SI E’
FATTO RINCOGLIONIRE DA QUESTA INCOMPRENSIBILE VOGLIA D’AMORE E DI PACE!”-
GIUNGEMMO AL CAMPO QUASI SULL’IMBRUNIRE, GRIDANDO
CON QUANTO FIATO AVEVAMO IN GOLA: -“LOVE LILLO, LOVE LILLO, LOVE LILLO”
- SI PREANNUNCIAVA PER NOI LA PIU’ BELLA PARTITA PACIFISTA DELLA STORIA E NON
C’IMPORTAVA DELL’ORMAI IMMINENTE ATTACCO CHE LE FORZE MILITARI E GIOVERNATIVE
CI AVREBBERO SCATENATO ADDOSSO. NOI AVEVAVMO DALLA NOSTRA PARTE LA RAGIONE DEI
GIUSTI, LA DETERMINAZIONE DEI CONVINTI, LA CONSAPEVOLEZZA DI LOTTARE IN UN
MONDO DOVE IL CALCETTO NON SAREBBE PIU’ STATO IL TEATRO DI SCONTRO DELLE FORZE
IMPERIALISTE E REAZIONARIE DEI MILITARISTI ALLA MEZ NAMARA. RICORDO ANCORA CHE
MENTRE RIGU LENNON, VENIVA TRASCINATO PER I LUNGHI CAPELLI SUL BORDO CAMPO TRA
I GAS LACRIMOGENI, IL MAGGIORE REMEDI INFLIGGEVA RIGORI SU RIGORI IN CELLA DI
RIGORE A CHI OSAVA PROTESTARE, MA LE PALLE NON ENTRAVANO SE NON DIFFICILMENTE
NELLA NOSTRA RETE. COME PER MIRACOLO, SOTTO IL FUOCO DEGLI ELICOTTERI DEL
COLONNELLO POTO, AVEVAMO PRESO CORAGGIO INSINUANDOCI NELLE MAGLIE DELLA DIFESA
NEMICA ED INFLIGGENDO LORO DURISSIMI ED IMPREVEDIBILI COLPI. MIO DIO, STAVAMO
VINCENDO! IL TENENTE COLONNELLO ABEL FERRARA SI STAVA UNENDO A NOI, AI
RIVOLTOSI E NEL SEGNO DELL’AMORE PER LILLO, IN UN INASPETTATO SUSSULTO
D’ORGOGLIO AVEVA CHIESTO AL SUO GENERALE MEZ NAMARA PER QUALE MOTIVO AVEVA
DOVUTO INDOSSARE QUELLA ODIOSA E CIALTRONESCA MAGLIETTA DA MERCENARIO. MI
RISUONANO ANCORA NELLE ORECCHIE LE PAROLE PRONUNCIATE DA QUEL MILITARISTA, IL
MACELLAIO DELL’ESATOUR, COSI’ POCO RISPETTOSO ANCHE DEI PROPRI SUBORDINATI,
QUANDO SI PROFILAVA LA SCONFITTA: -“BRUTTI POMPINARI, CHECCHE E RESIDUATI
D’AVANZO DI CASERMA, IO VI AMMAZZO A CINGHIATE. SE NON SIETE CAPACI DI
COMBATTERE CONTRO LA DEMOCRAZIA AGITATA DA QUESTI CAPELLONI INVERTEBRATI E
INDEBOLITI DAL COSIDDETTO RISPETTO DELLE REGOLE!”-
MA ORMAI IL CAMPUS ERA NOSTRO. LA BATTAGLIA VINTA E
TRA SPINELLI E LIBERO AMORE, LA PRIMA VITTORIA SULLE FORZE DELLA REAZIONE ERA
TERMINATA CON NON POCHE RETI DI SCARTO A NOSTRO FAVORE. OGGI, CHE SONO ORMAI
VECCHIO, E VENGO SFIORATO DAI TANTI GIOVANI IN CERCA DI LAVORO, IN UNA ITALIA
DEVASTATA DAL DISSESTO IDROGEOLOGICO, DALLA DISOCCUPAZIONE, DALLA CORRUZIONE
SISTEMICA, RIPENSO A QUEI GIORNI A LORO MODO GLORIOSI, PREGNI DI IDEALI, DOVE
NOI, ED ANCHE IL MEZ NAMARA, AVEVAMO UN SENSO, PERSINO UN SENSO STORICO. OGGI I
CAMPUS SONO DESERTI. GLI ESSERI UMANI SONO TUTTI INGHOTTITI NELL’ETERE DEI
TELEFONINI, IN UNA MELASSA PRIVA D’IDEALI ED IO, SOLO IN QUESTO PER ME
INCOMPRENSIBILE MONDO, URLO AD ALTA VOCE: - “I LOVE LILLO!”-.
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