martedì 16 aprile 2013

Partita del 15 aprile. Disastro Inter

Reduce dall'ennesima campagna di Russia, dove questa volta pare sia riuscito a portare qualcosa a casa (si parla di 180 milioni di Euro), mister Stramezz ha impostato la sua squadra con ambizioni mal riposte andando incontro all'ennesimo disastro. Formazioni Inter: Stramezz, Ranocchia, Frank Inguardabil Guarin, Paoluccio Cicciarello, Carrizo. Viz Sanara Ekaterinburg (nota formazione di calcio a 5 campione in carica in Russia): Mancinov, At-to-San (straniero proveniente dal Kansai), Angel Pacinsky, BBBomBBBer Simonov, Baroncianovich. Come detto, non c'è (quasi) mai stata partita. Indietro ed arrancante sin dal principio, l'Inter maldestramente messa in campo dal suo mister, è sempre stata sotto nel punteggio non riuscendo mai a mettere la testa avanti. Da segnalare la prestazione decisamente sotto la sufficienza di Frank Guarin, per una sera ai limiti dell'inguardabile, considerando anche che era stato "prima scelta assoluta" da parte di Stramezz. Non gli è stato da meno Paoluccio Cicciarello, che, rispetto al suo mitico ispiratore (il quale, sembra, stia diventando un campione di beach-soccer), non può vantare lo stesso fisico dirompente nè, soprattutto, la sua spietatezza in zona-gol, e, nonostante ciò, ha copmunque provato ad imitarne le note doti balistiche di specialista nell'assolo. Deficitario pure il povero Ranocchia, davvero in crisi di fronte al solito schema "in the box" che ha messo a più riprese il BBBomBBBer Simonov in condizione di segnare e colpire ripetutamente i pali, pare almeno 28 volte, della porta difesa (si fa per dire) da Carrizo. Unico a tentare di resistere alla figuraccia, mister Stramezz ha però alzato bandiera bianca al gol che ha chiusto la partita sul 9-6, abbandonando addirittura il terreno di gioco in anticipo per manifesta inferiorità. Dall'altra parte, tutti hanno fatto il loro dovere ma il vero "man of the match" è risultato essere Mancinov, ringalluzzito più che mai dal recente viaggio di conquista nei Monti Urali. Emblematica l'azione che ha fissato il punteggio finale con un suo gol: Mancinov è sbucato in difesa dietro a Guarin, gli ha sottratto il pallone senza nemmeno sfiorarlo (e questo è già di per sè un evento eccezionale), si è esibito in una delle sue tipiche serpentine in sitile Shinkansen che lo hanno reso famoso nel mondo seminando gli attonito avversari impossibilitati a fermarlo, ha scambiato con Simonov (che, incredibilmente, ha deciso per la prima in vita sua di chiudere un triangolo ripassandogli la palla e in molti hanno affermato che in quel momento, fuori dal pallone della Baratoff, sia iniziata una breve ma suggestiva breve nevicata pur essendoci almeno 20 gradi), prima di concludere in maniera vincente a rete.

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