martedì 2 settembre 2008

Buona gara per il Mezzocorona in vista del ritorno di lunedì prossimo


Ad una settimana di distanza dal primo match contro il Real Madrid e a sette giorni dal ritorno, che si svolgerà lunedì prossimo 8 settembre, il neopromosso Mezzocorona ha scaldato i muscoli incontrando ieri una anonima formazione di calcettisti pesaresi. La sgambata ha permesso ai baldi giocatori trentini, trascinati dal tassista Poto (rinfrancato dallo scampato pericolo di domenica quando, in "servizio" straordinario a Roma, ha evitato per miracolo l’assalto dei suoi conterranei ultras napoletani in trasferta nella capitale) e dal sindacalista Cadeddu (impegnato in questi giorni nella dura vertenza che vede i dipendenti della Melinda chiedere la riduzione dell’orario di lavoro dalle 64 alle 60 ore settimanali: che pretesa assurda!), di rigenerarsi in vista della fondamentale partita della prossima settimana. Anche i vari Simoncelli (che ha sospeso temporaneamente la sua attività suscitando le ire dei padroni dei 276 cani che attualmente aveva in "cura", creando di fatto un insostenibile fetore miasmatico in grado di espandersi da Trento a Vipiteno) e Buscaglia (i cui corsi di filosofia orientale sono stati sostituiti da ben più utili corsi di aggiornamento per professori meridionali sulla genesi dei fenomeni metereologici incontrollabili legati allo scioglimento della calotta polare e del naufragio degli orsi bianchi) hanno tenuto botta mentre Trebbi è apparso ancora sotto tono, forse troppo affaticato in quanto, essendo finito il fermo pesca, ha tentato di concentrare nell’ultima settimana di agosto il suo interno lavoro di un anno, pescando i pochi rarissimi esemplari di barracuda dell’alto Adriatico nei dintorni di Venezia senza farsi beccare dall’agguerrita Guardia di Finanza lagunare. Per la cronaca, il quintetto marchigiano era composto da Claudio (il figlio del Mezz), Mancini (il vero Michele Mancini, e non quello degli ultimi tempi, ripropostosi quindi ai suoi livelli abituali), Davide (è tornato fra noi, dimagrito e ora con velleità offensive, il portiere che tanto ci fece divertire qualche anno fa), Leonardi (nella sua versione migliore, quella cioè di tiratore impazzito che mira da tutte le posizioni o ai pali o alla porta situata nell’ormai dismesso campo in terra dietro la siepe) e Atto (somigliante sempre di più al maratoneta sessantenne Gianni Morandi, che corre solo per il gusto di correre visto che ormai non lo fanno giocare più nemmeno nella Nazionale Cantanti).

1 commento:

Anonimo ha detto...

you 'll never walk alone.... magico Mezzocorona.

ChEf